Riforma dei trasporti: fusione rinviata alla prossima legislatura

autobusLa fusione delle aziende di trasporto regionale non ha ancora una data stabilita. È quanto è emerso nella seduta di ieri del question time, durante la quale l’assessore regionale ai trasporti, Giandonato Morra, ha risposta all’interrogazione del consigliere del Pd, Claudio Ruffini.

Quest’ultimo aveva chiesto quando verrà depositato il progetto di fusione delle aziende di trasporto regionali, così come previsto dal comma 1 dell’ art. 66 della L.R. 1/2011 e dal comma 14 dell’articolo 18 della L.R. 1/2012 nonché dalla risoluzione del 1° agosto 2012 approvata dal Consiglio Regionale.

“Non sono rimasto soddisfatto dalla risposta di Morra” commenta Ruffini “perché ancora una volta dalle parole di un membro della giunta regionale non si è avuta alcuna certezza sulle fasi della fusione. Morra ancora non ci dice in quale data verrà depositato il progetto di fusione, anzi al contrario, ci ha informato che tra poche settimane arriveranno le proposte di fusione e non il progetto di fusione in IV Commissione. Questo significa che abbiamo fatto un passo in avanti e tre indietro. Questo vuol dire che siamo ben lontani dal chiudere la partita, perché l’iter prospettato dall’assessore ai Trasporti prevede ancora la valutazione di due proposte di fusione delle società regionali di trasporto (la prima proposta è quella riferita al solo ramo gomma, l’altra è quella riferita al ramo gomma-ferro), che la Commissione dovrà esaminare prima di licenziarle per l’approvazione da parte del Consiglio regionale. C’è da chiedersi a questo punto qual è la proposta della giunta? A conti fatti, comunque, in questa legislatura non si approverà alcuna riforma dei trasporti”.

E i motivi sono semplici. “Per l’attuazione della procedura di fusione “spiega ancora il consigliere del Pd “è necessario quasi un anno di tempo. Siamo quindi lontani mille miglia dalla fusione delle società di trasporto. La maggioranza prende tempo cercando di allungare le varie fasi della riforma. E’ evidente che per loro è più importante restare uniti al proprio interno, così come hanno fatto con il riordino delle Province, che fare le riforme necessarie per l’Abruzzo. Chi ne pagherà le conseguenze sono ovviamente i cittadini abruzzesi sempre più alle prese con i tagli alle percorrenze, con i disservizi e con gli aumenti dei biglietti”.

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