Asl Teramo, la giunta regionale sceglie all’unanimità di ‘licenziare’ Varrassi

Varrassi-GiustinoL’Aquila. La giunta regionale ha deciso di rescindere il contratto con il direttore generale della Asl di Teramo Giustino Varrassi.

La decisione, presa all’unanimità, è arrivata ieri pomeriggio dopo che gli assessori abruzzesi hanno ascoltato la relazione sui due anni di direzione del manager aquilano del settore sanità della Regione Abruzzo, che ha analizzato le quattro inchieste avviate dalla procura teramana che vedono indagato il manager.

A questo punto, Giustino Varrassi potrà scegliere di dimettersi o di fare le sue controdeduzioni in 10 giorni, mentre l’ente regionale ha altri 30 giorni di tempo per esprimersi definitivamente.

 

La notizia ha scatenato il commento del sindaco di Pineto Luciano Monticelli, che da parecchio si oppone alla gestione del manager aquilano, soprattutto in riferimento al destino dell’ospedale San Liberatore di Atri. “Avevamo ragione – è la sua prima reazione in proposito – a sostenere che il Pdl stava perdendo la rotta: dopo tante accuse nei miei confronti, i fatti hanno dimostrato che ogni nostra singola parola corrispondeva alla verità. Quando ero io a incolpare Varrassi mi sono sentito accusare, anche pesantemente, dal Pdl teramano, che mi ha umiliato sostenendo che la mia battaglia per salvare il San Liberatore di Atri fosse esclusivamente campagna elettorale. Ebbene, oggi lo stesso Pdl sceglie di mandare a casa Giustino Varrassi e in questo modo conferma che io, nelle mie battaglie, stavo dicendo la verità”. Luciano Monticelli vede nella decisione della giunta regionale la dimostrazione che il manager aquilano “stava soltanto danneggiando la sanità teramana. Per fortuna che i nostri ricorsi sono riusciti a bloccare la possibilità che anche il nosocomio atriano fosse ridotto a un lumicino”. Senza entrare nel merito del lato giudiziario della vicenda, il sindaco di Pineto sostiene che, “comportandosi in questo modo contraddittorio, il Pdl dà prova di essere incapace di governare la sanità abruzzese, nella quale l’imperativo sembra essere diventato esclusivamente quello di sistemare gli amici degli amici. Per questo, a mio avviso, assieme a Varrassi dovrebbero dimettersi anche tutti coloro che non hanno fatto altro che darmi addosso. L’auspicio – conclude Monticelli – è che, visto come sono andate le cose, per la prossima nomina siano a questo punto coinvolti anche i portatori di interesse e non si guardi più soltanto agli interessi politici”.

 

La reazione dei consiglieri regionali Claudio Ruffini e Giuseppe Di Luca. “Prendiamo atto della decisione della giunta regionale che seppur in ritardo ha iniziato la procedura di revoca del manager della Asl di Teramo Varrassi. Da tempo segnaliamo la necessità di revocare l’incarico al Direttore Generale della Asl di Teramo che arriva tardivamente e con la possibilità concreta che si apra un contenzioso tra le parti. Lo ripetiamo, se la giunta avesse deciso nel 29 agosto scorso di non riconfermare Varrassi oggi non si troverebbe nell’imbarazzante situazione di dover subire anche un ricorso dello stesso. Con un pò di soddisfazione rivendichiamo la battaglia svolta dal Pd ed oggi è chiaro a tutti i teramani che la nostra campagna non era strumentale ma era assolutamente circostanziata nei fatti. Le condizioni che oggi hanno condotto la giunta regionale ad iniziare la procedura di revoca di Varrassi erano infatti le stesse del 29 agosto scorso, quando lo stesso fu riconfermato. Ma allora si decise di non acquisire gli atti della Procura, il perché è ancora un mistero che Chiodi e company non hanno spiegato ai cittadini teramani. Ora auspichiamo che si proceda celermente alla scelta del nuovo manager e questa volta pretendiamo che sia una persona autorevole, neutrale e soprattutto apartitica. C’è da riaprire quel famoso albo regionale degli aspiranti manager delle Asl, anche alla luce delle recenti disposizioni contenute nel cosiddetto “Decreto Balduzzi” che fissa criteri di scelta più stringenti, rigorosi e selettivi per i manager, la cui posizione deve essere la più estranea ed imparziale dalla politica. La Asl di Teramo ha bisogno di una Direzione che rompa con il passato e con i vecchi metodi. Bisogna ridare prestigio ed affidabilità alla nostra sanità scegliendo i primari ed i dirigenti in base al merito e non alla vicinanza politica. E poi bisognerà ripartire da dove Varrassi aveva completamente fallito: lotta alla mobilità passiva ed abbattimento delle liste di attesa. I tanti successi sbandierati da Chiodi da parte della Asl di Teramo erano quindi solo fumo negli occhi. Il nuovo manager dovrà perciò ripartire da un nuovo atto aziendale che avvii i processi di medicina territoriale e che riorganizzi i presidi ospedalieri rendendo l’offerta sanitaria più efficace. Sono questi gli obiettivi su cui si dovrà lavorare e sui cui troverà la disponibilità del Pd teramano”.

 

Il commento di Berardo Rabbuffo, consigliere regionale Fli. “Varrassi non va più bene, questa è la posizione che ha assunto la Giunta regionale durante una riunione tenutasi ieri. Varrassi è ormai logoro, su di lui pesano come macigni alcuni avvisi di garanzia. Da tempo siamo abituati a repentini e continui cambi di opinione, ma questo li supera tutti. Fino a pochi giorni fa Varrassi era difeso da tutto il PDL teramano, era considerato bravo ed efficiente, anche perché era il manager delle formidabili promozioni dei medici iscritti al PDL come lo stesso Sindaco Brucchi. Era anche il manager della promozione di un assessore PDL al Comune di Teramo, costretto a dimettersi per una scomoda vicenda giudiziaria legata proprio alla ASL di Teramo. Il precedente è importante perché forse è l’unico caso in cui un dipendente accusato di peculato viene promosso dalla stessa azienda pubblica danneggiata. Adesso però la situazione è imbarazzante. Un reparto chiuso, quello di un altro consigliere comunale di Teramo ed un nuovo avviso di garanzia. Questo è troppo, bisogna scaricare Varassi e far ricadere tutte le colpe su di lui. E’ un copione già scritto e recitato altre volte. Così i politici pensano di uscirne puliti. Varrassi va lasciato solo! A questo punto è lecito chiedersi se veramente il manager della Asl di Teramo è l’unico responsabile. Mi chiedo, infatti, se Varrassi al momento della nomina conoscesse già tutti i personaggi che sono stati gratificati con le varie promozioni o se a lui furono segnalati proprio da chi lo aveva selezionato per quel posto? mi domando se furono sue scelte indipendenti o se lui ha semplicemente reso possibile e ratificato i piani tessuti fuori dall’Azienda sanitaria teramana? Caro manager solo tu puoi chiarire a me e a tutti i cittadini questi dubbi. Se, come credo, tu sia dotato di particolari doti professionali, regalaci finalmente un ultimo anno di vera amministrazione della nostra ASL indicando a noi tutti se esistono e quali sono i responsabili di queste tristi vicende all’interno della ASL teramana. Ora hai questa grande occasione, perché non dovrai più subire condizionamenti e pressioni proprio da chi, come Tancredi ed il suo entourage, ti ha nominato ma che adesso ti abbandona e ti vuole come il proprio capro espiatorio. Caro Varrassi non farti utilizzare una seconda volta!”

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