Biblioteca Delfico, Ruffini insiste sul passaggio alla Regione Abruzzo

claudio_ruffiniL’Aquila. Verrà discussa nella seduta del Consiglio regionale di domani la risoluzione presentata dal Pd (condivisa sia dal capogruppo della Pdl Venturoni sia dagli altri gruppi consiliari) sulle situazione delle biblioteche provinciali.

Il documento prevede che le funzioni e il patrimonio delle quattro biblioteche provinciali (L’Aquila, Teramo, Pescara,Chieti) vengano trasferite alla regione Abruzzo.

“Le biblioteche sono istituzioni che rischiano di morire assieme alle province – dichiara in merito il consigliere del Pd Claudio Ruffini, che si rivolge al presidente Gianni Chiodi e alla sua maggioranza affinchè si rendano conto dell’importanza di queste istituzioni culturali – oppure di finire nelle competenze dei comuni di riferimento che di certo non riusciranno a garantire servizi e risorse attuali per le note condizioni dei bilanci ormai strozzati dai tagli del Governo”.

Secondo il consigliere regionale, l’importanza di questi luoghi pieni di storia e di memoria della nostra cultura è un patrimonio che va difeso e tutelato dalle Istituzioni. “Basti pensare – sottolinea il politico – a cosa rappresenta per Teramo e l’Abruzzo (ma non solo) la straordinaria disponibilità ed offerta culturale delle nostra Biblioteca Delfico. Ma la Delfico è la custode di molte importanti donazioni come quelle della stessa famiglia Dèlfico oppure di altre famiglie teramane (Palma, Palombieri, Manetta, Milli, Pannella, Muzii, Ventili, Rosati, Rubini, Mancini, Marcozzi) che secondo una consuetudine tuttora viva (donazione Nardini, Pistocchi, restauro delle librerie Manetta), hanno dimostrato il segno di un’attenzione e di una tradizione civile capace nel tempo di consolidare il legame fra la società teramana e la sua Biblioteca”.

Secondo l’esponente del Pd è quindi indispensabile approvare la risoluzione in consiglio regionale ed evitare che le biblioteche restino in mano alle esigue casse dei comuni capoluoghi di provincia.

“Bisogna inoltre rilanciare l’idea di un polo culturale teramano – conclude il politico – che parta ad esempio dalla collaborazione tra le università  dell’Aquila e di Teramo, e  che può anche condurre alla creazione di un polo universitario di alta eccellenza che offra qualità formativa. Da qui, dalle università e dalla conservazione del ruolo della biblioteca Delfico, deve partire  l’idea di un “Patto Culturale” per Teramo che coinvolga tutti: istituzioni politiche e culturali, università, studenti, rappresentanti del mondo delle categorie e dei sindacati. In questo luogo credo che si debba discutere del rilancio culturale della nostra Provincia e del nostro patrimonio storico”.

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