Architetti abruzzesi scrivono a D’Alfonso: “Si rispetti la dignità professionale”

Non ci stanno gli architetti abruzzesi al “gioco al massacro” che la Regione Abruzzo, da tempo, starebbe portando avanti sui compensi dovuti ai professionisti tecnici nell’ambito delle linee di finanziamento regionali.

Importi che, secondo la federazione degli Ordini degli Architetti di Abruzzo e Molise, sarebbero stabiliti “in base ad un balletto di percentuali che non trova riscontro nella normativa vigente e che porta le stazioni appaltanti a calcolare importi per progettazione, direzione lavori, spese tecniche varie, non conformi a quelli previsti” dalla legge.

E nella nota inviata a Luciano D’Alfonso, i professionisti invitano la Regione Abruzzo al rispetto delle norme e della dignità e professionalità dei tecnici riportando il progetto al centro del processo di realizzazione di opere pubbliche.

Un problema, questo, che non è solo abruzzese, viste le recenti pronunce del Consiglio di Stato, che ha ritenuto legittimo l’affidamento di servizi di pianificazione al costo simbolico di un euro. Per questo la Rete delle Professioni Tecniche ha organizzato, per il prossimo 30 novembre, una manifestazione a Roma per chiedere l’equo compenso per le prestazioni professionali.

Gli architetti abruzzesi, dunque, non dicono solo “basta” ad una prassi che, nelle stanze della Regione, è andata fin troppo avanti, ma minacciano ricorsi ai bandi del Masterplan, già iniziati con l’impugnazione al Tar Abruzzo del bando per i servizi tecnici per il recupero della fortezza di Civitella del Tronto, e sono pronti a portare la problematica a livello nazionale, in tutte le sedi opportune.

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