Rinvio del consiglio regionale in Abruzzo: polemica l’opposizione

Un coro di proteste si leva per il rinvio al 31 ottobre della seduta odierna del consiglio regionale. Le motivazioni addotte da Camillo D’Alessandro (presenza a Roma di D’Alfonso e Lolli per seguire la vertenza Honeywell) non convince gli oppositori, che invece parlano di una maggioranza che non ha i numeri.

 

 

Italia dei Valori.Il Consiglio regionale d’Abruzzo, convocato per oggi, è stato rinviato al 31 ottobre e, così, continua le ferie estive, in spregio al ruolo e al prestigio della massima Istituzione regionale. Non ci sono ragioni valide né giustificazioni plausibili per rinviare in continuazione l’Assemblea elettiva, che dovrebbe affrontare i tanti problemi della comunità abruzzese, con Provvedimenti e Leggi, e che invece diventa un luogo che si frequenta quanto si vuole e quanto si sta comodi!”. Sono le parole, affidate a una nota, del segretario regionale dell’Italia dei Valori, Lelio De Santis. “Le cospicue indennità non vengono sospese, ma vengono percepite ugualmente senza che i consiglieri regionali, tutti e di tutti gli schieramenti politici, svolgano l’attività principale per cui vengono pagati. Non possono prevalere sempre le esigenze della politica e le aspettative elettorali dei singoli rispetto ai doveri istituzionali”.

 

 

“La considerazione di cui gode oggi il Consiglio regionale ha toccato il fondo – prosegue De Santis – e l’indifferenza che copre questa pratica intollerabile è preoccupante, perché questi comportamenti non producono più nemmeno indignazione e protesta! A difesa dell’onorabilità e della dignità della massima Istituzione regionale invito il presidente del Consiglio, Giuseppe Di Pangrazio, e il presidente della Giunta, Luciano D’Alfonso, a ridare slancio e funzionalità al Consiglio regionale per evitare che il degrado e l’offesa delle Istituzioni, allontanino sempre più i cittadini dalla politica”.

 

M5S. “Si resta basiti per la tracotanza e l’assoluto disprezzo per la democrazia di questo governo”: così il capogruppo M5S in Consiglio regionale d’Abruzzo Gianluca Ranieri commenta il rinvio della seduta odierna. “Ci sono delle regole ben precise ed è necessario quantomeno il rispetto del processo democratico. E’ impensabile che si debba venire a sapere del rinvio del Consiglio dalla stampa prima ancora che l’organo preposto a decidere si sia riunito. Ma per quale motivo poi? Qualche assenza? Forse qualche ennesima rottura tra le file della maggioranza?”.

 

 

“Sta di fatto – prosegue la nota di Ranieri – che il Consiglio regionale è la massima espressione politica e istituzionale della Regione e questo comportamento si traduce in un’assoluta mancanza di rispetto verso tutti quei cittadini che hanno messo la loro fiducia nelle mani di questi signori. Se non hanno la forza di aprire il Consiglio regionale e lavorare per il bene comune, abbiano almeno il coraggio di prendersi la responsabilità di questa mancanza e ammettere che non hanno più i numeri, la capacità e la forza di portare avanti questo Governo”.

 

 

 

 

Mauro Febbo.  “Il rinvio della seduta del Consiglio Regionale è avvilente e mortificante, danneggia solo l’Abruzzo”. Così il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo, sul rinvio, al 31 ottobre prossimo, della seduta odierna dell’assemblea regionale.

 

 

“Puerili e sterili sono, inoltre, le scuse presentate dalla stessa maggioranza visto che, senza il Presidente, la maggioranza è formata da ben 17 consiglieri – continua il forzista in una nota -. La realtà è un’altra: siamo di fronte ad un centrosinistra senza né i numeri né la compattezza dove più fazioni territoriali si fronteggiano e si ricattano a vicenda senza avere il coraggio di confrontarsi sui veri temi ed esigenze di questa regione”.

 

 

Il forzista sottolinea che “in Regione Abruzzo abbiamo una maggioranza che si auto celebra di risultati positivi presenti solo nella sua illusione ed è del tutto evidente invece come l’esecutivo di governo regionale ha perso il contatto con la gente, le imprese, le amministrazioni comunali e con i territori. Basta semplicemente guardare cosa accade fuori dai palazzi del potere dove attività industriali, imprese commerciali, artigianali e agricole chiudono, ospedali al collasso, giovani senza lavoro, viabilità dissestata, emergenze ambientali ancora irrisolte, banche locali azzerate, credito azzerato, fondi europei non spesi, carceri che scoppiano – conclude Febbo -, invasione di emigranti e l’elenco potrebbe continuare”.

 

Leandro Bracco. Che la vertenza Honeywell sia una questione di estrema rilevanza e delicatezza considerato che in ballo c’è il futuro di 420 famiglie e di ulteriori 400 dell’indotto è fuori discussione. Ciononostante il comportamento della maggioranza di governo a guida PD non può essere tollerato e i motivi sono molteplici”. E’ questa la parte iniziale della nota che il Consigliere Leandro Bracco ha diramato dopo la decisione assunta a maggioranza dalla conferenza dei capigruppo che ha deciso di rinviare di due settimane la seduta del Consiglio regionale in calendario per questa mattina. “Da circa tre anni a questa parte – spiega l’esponente di Sinistra Italiana – il numero due della Giunta D’Alfonso e cioè Giovanni Lolli ha sempre seguito in prima persona le numerosissime vertenze industriali che hanno segnato la vita politica dell’Abruzzo e, al di là del teatrino maggioranza-minoranze, si è sempre distinto per la propria serietà, professionalità e concretezza. Inoltre lo stesso Lolli, il quale mastica politica da oltre un quarantennio, non mi pare si possa considerare un dilettante della cosa pubblica visto che dal 2001 al 2006 ha ricoperto il ruolo di parlamentare presso la Camera dei deputati, dal 2006 al 2008 è stato Sottosegretario di Stato alle Politiche giovanili e attività sportive nel secondo governo Prodi tornando a Montecitorio dal 2008 al 2013”. “Dunque Lolli – sottoline

 

 

 

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