Riorganizzazione del personale in Regione. Sindacati: manca la programmazione

Le organizzazioni sindacali e la RSU della Regione Abruzzo stigmatizzano l’atteggiamento dilatorio e irrispettoso dell’amministrazione regionale nei confronti dei rappresentanti sindacali eletti legittimamente dai lavoratori.

 

Le relazioni sindacali nell’Ente regionale non hanno mai raggiunto livelli così bassi. “Oggi, si legge in una nota, ” l’informazione sindacale avviene attraverso l’invio di mail o di delibere già approvata senza nessun confronto!”.

La riorganizzazione della Regione Abruzzo avviene per iniziativa di questo o quel dipartimento, come una repubblica indipendente, senza una seria programmazione  delle attività e delle funzioni svolte dall’Ente al servizio dei cittadini. L’assenza di una programmazione politica sta creando una serie infinita di ritardi e disservizi che ricadono sui cittadini, i dipendenti e le imprese. Il danno causato, soprattutto nel caso dell’uso delle risorse comunitarie, non è misurabile!

 

Un impasse istituzionale generato anche dalle politiche nazionali sul futuro dei Centri per l’impiego, sui livelli essenziali delle prestazioni e sull’accreditamento dei servizi al lavoro.

“E poi, – continuano le Organizzazioni Sindacali e le RSU -, non conosciamo le risorse a disposizione per fare una valutazione delle priorità dell’azione regionale, visto il ritardo “storico”di approvazione dei bilanci consuntivi per effetto dei quali la stessa programmazione, ancorché frazionata, subisce sistematicamente incertezze e revisioni”.

In questi ultimi anni, i dipendenti regionali hanno visto continuamente assottigliato, se non addirittura dimezzato, il salario accessorio, nonostante la riorganizzazione dell’ente Regione e il potenziamento dei servizi consentissero, in base alle norme vigenti, l’implementazione delle risorse variabili destinate alla produttività.

“Non c’è stata la volontà politica da parte dell’amministrazione di andare a remunerare, attraverso il salario accessorio, l’aggravio dei carichi di lavoro subiti dal personale anche a seguito del trasferimento delle funzioni dalle Province”.

Le organizzazioni sindacali e la RSU chiedono la convocazione urgente di un tavolo di confronto politico con la presidenza della Regione per ripristinare una corretta gestione del confronto sindacale e il rispetto degli impegni già assunti. Inoltre, esigono l’applicazione degli accordi sottoscritti (welfare aziendale, pagamento delle indennità, etc…) e la definizione delle risorse disponibili per i fondi 2017.

“Non è nostra intenzione sottrarci al confronto con la delegazione di parte pubblica per gli aspetti tecnici e normativi ma è prioritario un chiarimento di natura politico-sindacale su tutti gli obiettivi che riguardano il personale dell’ente, – hanno concluso i sindacalisti- ”.

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