Indennità bloccate per le guardie mediche. Febbo: l’ennesimo pasticcio

“Adesso arriva anche la beffa degli stipendi bloccati. Con la ripresa delle attività consiliari chiedo che venga esaminata immediatamente e portata in discussione della quinta Commissione Sanità la problematica relativa alle indennità tagliate ai 280 medici che lavorano presso le Guardie mediche e, quindi, rivedere quanto deciso frettolosamente dall’assessore Paolucci con la DGR  numero 398 del 18 luglio poiché la ritengo una scelta paradossale, illegittima e oltretutto confusionaria in quanto mi risulta che ancora non vengono accreditati ai dottori lo stipendi del mese di agosto”.

Questo il commento del Presidente della Commissione Vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo. “Un pasticcio – spiega Febbo – generato da questo Governo regionale che poteva benissimo essere evitato ascoltando e incontrando sia gli interessati sia le sigle sindacali. Infatti in altre Regioni sono stati adottati altri provvedimenti amministrativi come in Basilicata dove si sono limitati semplicemente a sospendere l’indennità aggiuntiva dell’AIR senza richiedere il recupero delle quote versate in passato. Solo in Abruzzo si è voluto da subito allineare alla decisione della Corte dei Conti approvando la delibera di Giunta regionale 398 dove vengono decisi sia il taglio, dal prossimo 1 agosto 2017, dei 4 euro in più per ogni ora di lavoro sia il recupero di tutte le somme percepite, quindi circa 60 mila euro a dottore. Prima della sospensione dei lavori in consiglio – continua Febbo –  ho presentato una interpellanza, tra l’altro sottoscritta da tutti i gruppi consiliari dove si chiede di intervenire e intraprendere percorsi diversi adottando altri atti al fine di continuare a tutelare la salute pubblica nei territori interni e montani e quindi convocare un tavolo di concertazione con le rappresentanze sindacali al fine trovare una giusta e condivisa soluzione alla luce della sentenza della Corte dei Conti visto che la DGR 398/2017 cancella, in modo unilaterale e senza alcuna motivazione, un’importante parte normativa ed economica del contratto, ledendo i diritti acquisiti dei professionisti medici. Come annunciato e temevo la DGR 398 ha provocato solo confusione e pasticcio bloccato di fatto addirittura le intere indennità ai dottori che prestano la loro opera presso le guardie mediche.

 

Quindi il governo regionale ha il dovere di aprire un confronto con la categoria colpita poiché si tratta di una ingiustizia che può causare, oltre al malumore, anche forti disagi nei territori disagiati. Pertanto, – conclude Febbo – di fronte all’ennesimo pasticcio creato della Regione in campo sanitario, al prossimo Consiglio regionale porterò all’attenzione del Presidente D’Alfonso e dell’assessore Paolucci tale problematica che non può essere sottovalutata poiché è inaccettabile che centinaia di dottori subiscano improvvisamente un danno che poi inevitabilmente si ripercuoterà sulla salute pubblica dei nostri territori”.

 

 

 

Impostazioni privacy