Terremoto in Emilia e bomba a Brindisi: domani sit-in dei sindacati davanti le prefetture abruzzesi

melissa_bassiNo alla violenza e solidarietà alle popolazioni emiliani colpite dal terremoto. Sono questi i messaggi che saranno lanciati domani, nel corso del sit-in promosso dai sindacati di Cgil, Cisl e Uil, a L’Aquila, a partire dalle ore 9. Subito dopo i segretari provinciali Umberto Trasatti, Paolo Sangermano e Michele Lombardo incontreranno il Prefetto dell’Aquila, Giovanna Maria Iurato.

“Esprimiamo sdegno” dicono “per l’efferato atto di violenza contro le alunne della scuola professionale di Brindisi e piena solidarietà per l’evento tragico che ha colpito l’Emilia Romagna”.

Il sit-in sarà organizzato, contemporaneamente, davanti a tutte le Prefetture d’Abruzzo. “Per far sentire la voce delle organizzazioni sindacali” evidenziano Trasatti, Sangermano e Lombardo “abbiamo scelto il giorno dell’anniversario della morte di Giovanni Falcone, della moglie, Francesca Morvillo e della scorta, per dire basta a tutti gli atti di violenza che colpiscono giovani vite, futuro e speranza del nostro Paese. E’ preoccupante il clima di tensione che si sta creando anche nella nostra regione, a seguito dei ripetuti atti di intimidazione e violenza che si susseguono da giorni (Equitalia ed altre gravi vicende) e che richiedono una risposta ferma da parte delle istituzioni e del movimento sindacale”. Solidarietà viene espressa dai sindacati anche alle popolazioni colpite dal sisma, in Emilia Romagna. “Colpisce” proseguono “la morte di quattro operai, impegnati nel turno di notte, in tre diversi stabilimenti. Appare indispensabile riportare sul tavolo delle istituzioni il problema della sicurezza degli edifici privati e pubblici, perchè è impensabile che si possa morire a causa di crolli evitabili. E’ necessario garantire ad ogni cittadino i massimi livelli di sicurezza”.

Cgil, Cisl e Uil intendono, infine, sensibilizzare le istituzioni regionali alle problematiche della ricostruzione e delle condizioni sociali, che stanno interessando l’Abruzzo.

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