Commercio, Castiglione annuncia: negozi chiusi il 25 aprile e 1 maggio in Abruzzo

negozi_chiusi“Vi sono festività che tutti hanno il diritto di celebrare, oltre a quelle religiose, che devono essere osservate con la partecipazione ad eventi e manifestazioni come il 25 aprile ed il primo maggio e ciò’ contrasta con l’apertura incontrollata dei negozi”.

E’ quanto dichiara il vice presidente della Regione e assessore allo Sviluppo Economico, Alfredo Castiglione, che torna a parlare di liberalizzazioni, confermando ancora una volta la sua convinzione che queste “non portano vantaggio alcuno alla crescita del Pil o comunque maggiori entrate; non sono di certo la panacea di tutti i mali del commercio, che ha ben altre problematiche”.

L’assessore annuncia, poi, che è in arrivo in Giunta un provvedimento di legge attraverso il quale, con le firme di tutte le associazioni di categoria e dei sindacati, e la contrarietà della grande distribuzione, ci si propone di approvare in Consiglio regionale le misure idonee per calmierare le aperture domenicali e festive nonchè il congelamento delle aperture di nuovi iper commerciali.

“A questo proposito” conferma Castiglione “ribadisco la più completa legittimità della Regione a legiferare nel settore del commercio così come recita l’art. 117 della Costituzione. Non parliamo di servizi primari e non possiamo derogare al concetto di vivibilità del territorio, di rispetto del lavoro e dei diritti dei lavoratori, nonchè della tutela dei negozi di vicinato e delle funzioni sociali che svolgono. Non è lavorando il giorno della liberazione ed il giorno della festa del lavoro che rendiamo migliore questo Paese. Non serve dar luogo ad una deregolamentazione selvaggia delle aperture, ma è opportuno promuovere politiche utili a restituire capacità di spesa ai cittadini comuni. Come Regione, nel ribadire la contrarietà alla deregolamentazione sull’apertura festiva delle attività commerciali e di nuovi insediamenti commerciali, stiamo avviando un tavolo permanente con sindacati di categoria e le organizzazioni di settore per legiferare un Testo Unico del commercio con priorità verso nuove forme commerciali quali, ad esempio, i distretti, i consorzi di via ed i centri commerciali naturali, per ritrovare un giusto equilibrio tra la grande distribuzione ed i negozi di vicinato, che invece il decreto Monti sulle liberalizzazioni ha posto in contrasto, nei due settori che dovrebbero invece collaborare e camminare nella stessa direzione, per il bene dell’economia del territorio e di coloro che vi lavorano. Il commercio potrà ripartire con un’attenzione sociale al presente e programmando nel tempo la capacità di spesa dei consumatori verso uno dei settori primari della nostra società”.

Picchetti di Rifondazione nei centri commerciali aperti. “La Resistenza oggi è contro il fondamentalismo neoliberista che sta impoverendo i cittadini e smantellando i diritti sociali. Rifondazione Comunista sostiene le ragioni dello sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali del commercio e invita la cittadinanza a boicottare i centri commerciali che decideranno di aprire”, lo afferma il consigliere regionale Maurizio Acerbo, annunciando l’azione di volantinaggio Rifondazione Comunista ha organizzato domani presso i centri commerciali che rimarrano aperti.”I lavoratori della grande distribuzione, tra cui annoveriamo anche gli esercenti che operano nelle gallerie dei centri commerciali, non hanno la forza contrattuale da soli per bloccare queste decisioni”, continua Acerbo, “La dice lunga il fatto che i gruppi della grande distribuzione non rispettino neanche le due festività in cui si celebrano la Liberazione dal nazifascismo e la nascita della democrazia italiana e le lotte dei lavoratori. E’ ora di recuperare i valori di solidarietà del movimento operaio: un’offesa ad uno è un’offesa a tutti”, conclude. La protesta verrà ripetuta anche il Primo maggio.

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