Abruzzo, Articolo 1: nasce gruppo in Consiglio con Mazzocca e Sclocco

Pescara. Ufficializzata a Pescara, nella sede del Consiglio Regionale, dal sottosegretario Mario Mazzocca e l’assessore Marinella Sclocco, la costituzione del gruppo consigliare Articolo 1- Democratici e progressisti.

Mazzocca ha sottolineato come l’articolo 1 della Costituzione italiana sia “l’estremo e massimo riferimento politico del movimento, poiché esplica il fattore basilare della coalescenza sociale e invera nel profondo la sovranità popolare, oggi vituperata da un lato dal programmato restringimento della base produttiva nel nostro paese e dall’altra da un ceto politico che tende ad accontentare le richieste dei grandi gruppi di potere piuttosto che programmare una reale uscita dalla crisi generale che investe ed umilia milioni di lavoratori italiani”.

Il riferimento è a quella parte del PD, a guida Renzi-Orfini, che ieri ha annunciato di non partecipare alla manifestazione nazionale per la commemorazione del 25 Aprile, “l’unica grande festa democratica che unisce tutti nel ricordo di chi sacrificò la propria vita per farci liberi, repubblicani e soprattutto democraticamente uniti”.

A tale proposito, Sclocco ha rimarcato il forte carattere ricompositivo della nuova organizzazione, che permette la ricongiunzione di biografie e storie politiche slegatesi durante la diaspora ormai trentennale della sinistra italiana, e ha auspicato il futuro approdo di altri compagni che condividono valori, interessi e principi oggi espressi da Art. 1.

“Ciò che il neonato gruppo rimarca – hanno detto – è il pieno ed incondizionato impegno verso la realizzazione del programma elettorale proposto nel 2014, che permise la vittoria al centro-sinistra. L’impegno preso in quei giorni con gli abruzzesi va onorato in pieno, a partire dalla costituzione del Parco della Costa Teatina.

Per questo motivo si è scelto di presentare ai cittadini il nuovo gruppo proprio il 21 aprile, data in cui ricorre l’anniversario del massacro di Ludlow in Colorado, dove 21 minatori, in buona parte minorenni, dopo molti mesi di sciopero, vennero trucidati dalle guardie private del proprietario delle miniere.

Quel proprietario era John Rockefeller e questa storia non è così lontana dalle nostre vite, poiché la Rockhopper che da anni incombe sul nostro mare con Ombrina è di proprietà della famiglia Rockefeller.

Di fronte agli speculatori noi non faremo nessun passo indietro, e continueremo il nostro percorso di lotta e di governo”.

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