La Consulta ha deciso: la ‘tassa sulle disgrazie’ è incostituzionale

consultaLa “tassa sulle disgrazie” è incostituzionale. È quanto ha stabilito oggi la Consulta, che ha dichiarato l’illegittimità della norma introdotta lo scorso anno nel decreto Milleproproghe. Un provvedimento in base al quale, in caso di calamità naturali, le Regioni prima di poter accedere a eventuali aiuti da parte dello Stato, avrebbero dovuto aumentare le addizionali fiscali (come l’accisa sulla benzina) per recuperare i fondi per l’emergenza.

Secondo i giudici della suprema corte la norma è in contrasto con gli articoli 77,119,23 e 123 della Carta Costituzionale. A impugnare erano state sei Regioni, tra le quali anche L’Abruzzo. Ed è proprio il presidente Gianni Chiodi ad esprimere la sua grande soddisfazione. “Sono stato sempre convinto, al pari dei presidenti delle altre Regioni ricorrenti, che si trattasse di una norma profondamente iniqua. Infatti, andava a penalizzare cittadini già colpiti da eventi calamitosi costringendoli, per giunta, a subire la beffa di una ulteriore tassazione”.

Soddisfatto anche il senatore dell’Idv, Alfonso Mascitelli che, proprio in occasione del voto sul decreto Milleproroghe, aveva presentato un emendamento che chiedeva l’abrogazione della tassa sulle disgrazie, respinto dal governo dai due relatori del Pd e del Pdl. “E dovuta intervenire la sentenza di oggi della Corte Costituzionale per colmare la mancanza di buonsenso e di coraggio che non è stata in grado di esprimere la politica. Questa è una notizia importante perché il governo centrale, a questo punto, non può più avere l’alibi che le regioni, in caso di gravi calamità naturali, devono provvedere prima di tutto con proprie risorse. Ora , però, spetta al tavolo della conferenza Stato-Regioni concordare l’entità delle risorse che il governo intende destinare alle singole regioni, tenendo conto non solo della fase di emergenza ma dei successivi gravi effetti prodotti sul sistema economico. Se il governatore Chiodi, allergico all’aiuto dei parlamentari, ritiene utile il nostro sostegno, noi siamo a completa disposizione per il bene dell’Abruzzo, ma ci dica almeno come intende muoversi e noi gli diremo come potremo muoverci”.

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