Protesta trasportatori: rientrano i camion, ora tocca ai trattori

protestaforconi_trattoriPescara. Rientra gradualmente la protesta degli autotrasportatori che, mischiata al Movimento dei Forconi, da lunedì ha messo a soqquadro tutta la regione. I blocchi e i presidi in vari caselli autostradali hanno generato vari disservizi, ma se ora i camion si apprestano alla ritirata, salgono in carica i trattori e gli agricoltori.

Dovrebbe ritenersi sciolto dalla mezzanotte il blocco generale instaurato dagli autotrasportatori in tutto l’Abruzzo. Da lunedì sono stati vari i caselli autostradali ad essere presidiati da colonne di mezzi pesanti o, peggio, ad essere bloccati dalle manifestazioni anche accese degli autotrasportatori in lotta contro accise e cari gasolio. Val Vibrata, Pescara Nord, Val di Sangro: i principali varchi sembrano tornare alla normalità.

 

Le agitazioni a Teramo. Nel teramano, le uscite A/14 di Mosciano S.Angelo, Val Vibrata, Roseto degli Abruzzi e solo saltuariamente Pineto hanno visto concentrarsi nei diversi giorni una media di un centinaio di Tir in sosta e di una ventina di autotrasportatori ai presidi in cui distribuivano volantini con il contenuto della protesta, sotto il controllo di unità della Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Corpo Forestale dello Stato che hanno vigilato affinché l’iniziativa si mantenesse nei rigorosi limiti del rispetto della posizione di chi protesta e del diritto inviolabile della libertà di circolazione. “Pochi i momenti di tensione”, chiarisce la Questura teramana, “A Val Vibrata lunedì il conducente di un mezzo, fermato dai dimostranti, è stato colpito al volto ma l’intervento dei militari dell’Arma presenti ha consentito di individuare il responsabile e deferirlo all’Autorità Giudiziaria. Martedì 24 gennaio un autotrasportatore ha investito uno dei manifestanti, senza provocare alcuna lesione, dileguandosi subito dopo, ma la Polizia Stradale lo ha individuato e denunciato. Mercoledì un autotrasportatore è stato accompagnato all’ospedale di S.Omero a seguito di un malore occorsogli per un diverbio con alcuni dimostranti”. In ogni caso, nessun blocco della circolazione si è verificato e solo saltuariamente vi è stato un temporaneo rallentamento della circolazione nei pressi delle uscite autostradali. Il personale delle Forze di Polizia in servizio ha assicurato a tutti gli autotrasportatori, che ne avessero reale intenzione, di lasciare i presidi dove peraltro non risulta, per tutto il periodo che abbiano sostato né autocisterne di carburante né Tir con derrate alimentari. “Sono stati assicurati dalla Polizia Stradale”, continua la nota della Questura, “servizi di scorta a mezzi di enti, aziende e società della provincia ogni qualvolta ne abbiano segnalato alla Questura l’esigenza o, comunque, abbiano espresso timori di blocchi lungo le arterie viarie da percorrere: dal trasporto di animali alle cisterne per la distribuzione del carburante per impianti vari e per gli autobus extraurbani, dalle derrate alimentari ai concimi, ai mezzi della nettezza urbana, a materiale vario”.

 

Val di Sangro: da lunedì riparte la produzione. Nel cuore industriale abruzzese, la conseguenza più incisiva è stata il blocco, causato da circa 200 automezzi in blocco, della produzione di alcuni importanti stabilimenti, Sevel di Atessa in primis, dove il mancato rifornimento di pezzi e materie prime utili all’assemblaggio dei mezzi Fiat ha interrotto le linee per il Ducato, circa 4000mila unità mancanti in 4 giorni. Solo lunedì si pensa, tra riallestimento e riprogrammazione, di poter riuscire a riprendere il lavoro ordinario.

 

Pescara: si mobilitano i trattori. Se già da ieri sera al casello A14 di Città Sant’Angelo erano rimaste poche decine di manifestanti a scaldarsi attorno al fuoco dei bidoni accesi in una piazzetta adiacente lo svincolo, senza nessun mezzo nei dintorni, la situazione calda del pescarese si sposta a Villanova. Da alcuni giorni, manifestanti solitari avevano fermato i loro mezzi agricoli nei pressi dell’accesso alla A25; ma da stamattina i trattori in presidio sono diventati una cinquantina, con striscioni e banchetti pittoreschi. Gli agricoltori, come i colleghi sui bisonti, protestano per gli aumenti sul gasolio e per le accise che colpiscono i produttori. Le coltivazioni, peraltro, sono state tra le più colpite dallo stop dei trasporti, con decine di milioni di merce rimasta incolta nei campi, senza poter raggiungere la distribuzione e i mercati. Anche qui, carabinieri e polizia stanno assicurando il pacifico svolgersi della protesta e garantire il regolare flusso di traffico.

 

Daniele Galli


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