Cave in Abruzzo: cartoline giganti del Wwf ai consiglieri regionali

cartolina_caveIn occasione della seduta del Consiglio Regionale di questa mattina, gli attivisti del WWF hanno consegnato ai consiglieri dodici cartoline con immagini di cave abruzzesi che deturpano il paesaggio. Un vero e proprio dossier fotografico, che documenta lo stato del territorio regionale invaso in maniera incontrollata dalle cave anche in luoghi simbolo della regione che potrebbero essere meta di turisti da ogni parte del mondo.

Le “cartoline dall’Abruzzo” in formato gigante sono state idealmente destinate ai consiglieri regionali riuniti per discutere un emendamento della maggioranza con cui si vuole tornare indietro sulla moratoria sulle nuove cave, decisa due settimane fa per consentire in 18 mesi di redigere ed approvare il Piano cave.

“Le cave” spiega Luciano Di Tizio del WWF Abruzzo “sviliscono la bellezza di un paesaggio che ci viene invidiato da tutto il mondo e che è il nostro vero patrimonio. Le immagini delle nostre cartoline dimostrano che anche luoghi che fanno parte della nostra storia regionale sono ormai deturpati dalle cave. Basti pensare alla piana di Capestrano dove fu ritrovato il Guerriero oppure la zona di Campovalano, dove è stata rinvenuta una delle più importanti necropoli antiche italiane. Sono luoghi della nostra memoria che dovrebbero essere valorizzati e non devastati da cave che ormai sono onnipresenti. Noi non demonizziamo l’attività estrattiva, ma la comunità e la natura abruzzese devono sopportare le conseguenze di una deregulation che dura da quasi 30 anni. Infatti il Piano cave doveva essere redatto fin dal 1983. Peraltro questa attività, pur di fatto incontrollata, è in piena crisi e questo dimostra che il sacco del territorio non crea nuove opportunità e uno sviluppo durevole. Bisogna invece ripensare un comparto che deve affrontare la sfida della sostenibilità e il piano cave è l’occasione per farlo, anche a beneficio di lavoratori e aziende. Non si può però discutere un piano con la pistola puntata alla tempia, mentre, cioè, si continuano a rilasciare nuove autorizzazioni che farebbero varare un piano già vecchio. Dobbiamo puntare da subito a colmare l’incredibile ritardo sul riciclo dei materiali dell’edilizia: il Nord Europa è all’80 per cento mentre l’Italia è ad un misero 8 per cento. Il ciclo dell’edilizia e la stessa ricostruzione de L’Aquila possono ripartire senza nuove cave, ma con le buone pratiche e il buon senso”.

 

Pagano sventa le “sveltine”: salva la moratoria cave. “Il presidente Pagano, dimostrando correttezza istituzionale, ha convenuto sulla irricevibilità degli emendamenti e quindi gli stessi non sono stati posti in votazione. Noi eravamo pronti a una maratona ostruzionistica ma ci fa piacere che il presidente Pagano si sia dimostrato garante del rispetto del Regolamento e della legge sulla qualità normativa”. La soddisfazione espressa è quella di Maurizio Acerbo, consigliere regionale Rc, che già da ieri si era pronunciato contro “gli emendamenti presentati sui provvedimenti all’ordine del giorno del consiglio regionale constato che solerti consiglieri del Pdl ne hanno depositati alcuni per cancellare la moratoria sulle cave e la nuova normativa sulla Valutazione d’Impatto Ambientale. Un accordo raggiunto soltanto poche settimane fa in Consiglio”. Acerbo aveva contestato e definito “sveltine” gli emendamenti alla moratoria posta in votazione, ritendendole “norme intruse che soltanto violando la legge e regolamenti potranno essere poste in votazione nel Consiglio”. Una votazione, quindi, non avvenuta dopo la bocciatura del presidente del Consiglio Regionale Nazario Pagano.

 

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