Servizio civile, l’Ufficio nazionale sospende i progetti: Sono discriminatori, tutto da rifare

servizio-civileDavvero non ci voleva. Solo qualche giorno fa si annunciava a gran voce il boom di richieste per il Servizio Civile nella provincia di Teramo. Ben 500 candidati per 60 posti. Con la fase di selezione agli sgoccioli e la pubblicazione delle graduatorie in arrivo, oggi, l’amara sorpresa nel leggere l’avviso pubblicato dall’Ufficio Nazionale Servizio Civile, che ha deciso di sospendere i progetti con effetto immediato, come disposto da una recente ordinanza del Tribunale di Milano.

Il bando, infatti, è completamente da riformulare, per consentire la partecipazione anche ai cittadini stranieri.

Tutto da rifare, dunque. Nel Palazzo della Provincia di Teramo, l’assessore alle Politiche Giovanili, Renato Rasicci, ha accolto la notizia con “grande sconcerto ed amarezza”. Non è difficile immaginare, infatti, la reazione che tutto ciò potrebbe creare, andando a determinare una situazione di paralisi che si andrà a determinare.

Questa situazione è stata determinata dalla recente ordinanza della sezione lavoro del Tribunale di Milano che ha dichiarato “discriminatoria” la limitazione prevista dall’articolo 3 del bando nazionale nella parte in cui chiede il possesso della cittadinanza italiana quale requisito di ammissione allo svolgimento del servizio.

“Il nostro Ente” prosegue Rasicci “ha completato tutte le procedure di propria competenza e si dispone alla pubblicazione della graduatorie, al termine della lunga serie di colloqui avviati per la selezione dei sessanta volontari, che si erano resi necessari proprio per espletare le quasi 500 domande pervenute. Ciò a testimonianza di quanto, nel momento di forte crisi economica in cui versa il nostro Paese e con una disoccupazione giovanile che ha superato la soglia del 30%, i nostri giovani abbiano puntato su questa opportunità di formazione e lavoro a servizio della collettività”.

Per la decisione del Tribunale, contro la quale l’Ufficio nazionale ha presentato appello, sono sospese tutte le procedure finora compiute, compresi l’invio delle graduatorie e l’avvio delle attività da parte degli Enti. Con la stessa decisione, il giudice ha ordinato all’Ufficio di modificare il bando nella parte in cui si richiede il requisito della cittadinanza, consentendo l’accesso anche agli stranieri soggiornanti regolarmente in Italia e di fissare un nuovo termine per la presentazione delle domande.

“In questo modo” conclude il vice presidente della Provincia “si rischia di vanificare e frustrare non solo l’impegno dei tanti giovani che si sono presentati alle selezioni, dimostrando grande motivazione e un livello mediamente elevato di preparazione, ma anche il grande ed efficiente lavoro svolto dagli uffici dell’Ente, che per due settimane sono stati bloccati nell’organizzazione e nell’espletamento delle procedure”.

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