Operazione Caligola: indagati anche Castiglione e D’Alfonso. Andreola ai domiciliari a Salerno

alfredo_castiglioneIl nuovo scandalo che ha colpito la politica abruzzese si allarga a macchia d’olio: sette arresti, mentre gli indagati sono undici in tutto. Oltre alle sette persone finite in manette ieri mattina,  figurano Bernardo Notarangelo, rappresentante della Regione Puglia in seno all’Oics, ente “in house” delle Regioni e Province Autonome italiane, e Alfredo Castiglione, vice presidente della Regione Abruzzo, e ancora l’ex sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso, sotto processo per presunte tangenti al Comune di Pescara, e Camillo Cesarone, ex sindacalista ed ex capogruppo del Pd in Consiglio regionale, implicato nell’inchiesta sulle presunte tangenti nella sanitàabruzzese e arrestato a luglio 2008 insieme all’ex governatore Ottaviano Del Turco e allo stesso Lamberto Quarta.

Il coinvolgimento di D’Alfonso sarebbe legato a un appalto vinto al Comune di Pescara da Ecosfera mentre Cesarone avrebbe svelato a Quarta l’esistenza dell’inchiesta.
Per il gip Marco Billi, che ha disposto le sette misure cautelari eseguite ier nell’ambito dell’operazione Caligola, “piuttosto che di singoli e specifici atti contrari alla funzione pubblica”, sarebbe stato riscontrato “un sistematico e costante sviamento di tale funzione”.
E per quanto riguarda il ruolo di Vanna Andreola, funzionario della Regione Abruzzo “ha asservito la propria funzione ad interessi privati”. La sua attività “è risultata condotta – per il gip – secondo l’ottica esclusiva del favore per l’interesse privato e senza alcun riguardo per l’interesse collettivo” mentre “gli imprenditori favoriti hanno mostrato totale consapevolezza dei mezzi illeciti impiegati per il raggiungimento dello scopo”. Sempre il gip fa notare che in Gruttadauria, della Ecosfera, “è chiara la consapevolezza che nel mondo degli appalti e delle commesse pubbliche non vi è un modo lecito per emergere, risultano abrogate le norme giuridiche preposte ed è possibile conseguire successi solo attraverso legami illeciti con i politici di riferimento”. Secondo la ricostruzione del gip nell’attribuzione degli appalti un ruolo decisivo sarebbe svolto dai dirigenti, ancor più dei politici.
L’ex segretario di Del Turco, Lamberto Quarta avrebbe svolto  “l’essenziale ruolo di anello di collegamento tra gli interessi imprenditoriali e il referente pubblico e politico”.
In merito ad un loro coinvolgimento nella vicenda sia D’Alfonso che Castiglione negano qualsiasi coinvolgimento. Anche se il nome del vicepresidente della Regione Abruzzo e assessore allo sviluppo comparirebbe più volte nelle quasi 200 pagine dell’ordinanza. Secondo la procura Castiglione sarebbe il referente politico di uno degli arrestati: Corrado Troiano, socio della società Cyborg srl con sede a Chieti. Il nome del vicepresidente della giunta regionale compare in relazione alla gara d’appalto dell’Oics (Osservatorio interregionale cooperazione allo sviluppo) che coinvolgeva l’università dell’Aquila, del Molise e un ateneo albanese.
Nell’ordinanza il Gip scrive che sono emersi “interessi di natura privata che l’assessore perseguiva nella vicenda, consistente nel conseguimento di vantaggi in favore dell’associazione della convivente Marina Kozina”. Si tratta di un intreccio di interessi dal quale “i protagonisti ricavano reciproche utilità”, ed è da rilevare che la dirigente regionale “Vanna Andreola, evidentemente consapevole che l’influenza politica dell’assessore poteva facilitare l’accesso ai finanziamenti Ipa riguardo al progetto Sigesia sugli atenei in corso di elaborazione da parte di Cyborg, si adoperava per aiutare l’assessore tramite suo marito Galdi”. Per questo Galdi si recava in Albania in vista dell’imminente bando di gara dell’Ipa2.
Nel frattempo sono già cominciati gli interrogatori delle persone arrestate e nessuno al momento ha confermato il quadro accusatorio.
Il Gip del Tribunale dell’Aquila, Marco Billi ha concesso gli arresti domiciliari a Giovanna Andreola, per la quale l’ordinanza, prevedeva la detenzione in carcere. Andreola (l’avvocato ha annunciato che nei giorni scorsi ha rimesso il suo mandato nelle mani del presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, in riferimento alle deleghe da dirigente e a quello di autorità di gestione del programma comunitario di cooperazione trasfrontaliero Ipa-Adriatico), andrà però a Salerno in casa dell’anziana madre che versa in gravi condizioni di salute, mentre il marito, Michele Gualdi, sarà nella casa aquilana dove risiedono i coniugi. Per il resto, il Gip ha rigettato tutte le istanze di scarcerazione o attenuazione delle misure di custodia presentate dai legali dei cinque indagati.

 

Nel frattempo, questa mattina proseguono gli accertamenti da parte della squadra mobile pescarese, in cerca di documentazione utile alle indagini sia a Pescara che al’Aquila, negli uffici del vice presidente della Regione Abruzzo Alfredo Castiglione.   

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