Ricorso alla Consulta e Genio Civile, Province abruzzesi incontrano Chiodi

enrico_di_giuseppantonioL’Aquila. I Presidenti delle quattro province abruzzesi incontreranno il prossimo 20 gennaio a L’Aquila il presidente della Regione Gianni Chiodi.

Due gli argomenti all’ordine del giorno: la richiesta da parte delle Province alla Regione di presentare ricorso alla Corte Costituzionale contro le norme che dispongono la riduzione delle funzioni delle Province e la richiesta di risorse umane e finanziarie per poter dare attuazione, dal prossimo febbraio, alla legge regionale che attribuisce nuovi compiti agli uffici provinciali del Genio Civile in materia di autorizzazione dei progetti per opere  edili che ricadono nelle aree sismiche.

“Si tratta di problematiche già sul tappeto e che fanno registrare una posizione chiara e univoca da parte delle quattro Province – spiega il presidente dell’Unione Province Abruzzesi nonché Presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio -. Per quanto riguarda il “Decreto Monti”, ribadiamo che la strada per ridurre la spesa pubblica e per risanare il Paese deve passare attraverso un’opera di razionalizzazione delle funzioni e delle dimensioni delle Province: soluzioni drastiche produrrebbero l’unico risultato di generare confusione e gettare nel caos le amministrazioni territoriali, di generare disservizi e, paradossalmente, di aumentare la spesa pubblica, come rilevato dalle competenti Commissioni Parlamentari e da una ricerca condotta dall’università Bocconi di Milano”.

Per quanto riguarda, invece, le nuove competenze affidate dalla Regione al Genio Civile Di Giuseppantonio fa sapere che gli organici attuali degli Uffici provinciali  sarebberoo inadeguati ad affrontare un carico di lavoro che si annuncia enorme a causa dei nuovi adempimenti imposti dalla Legge 28/2011. “Chiediamo dunque – tuona il presidente – risorse umane per evitare sia il collasso del Genio Civile che la paralisi dell’edilizia in questa Regione. E chiediamo che siano assolutamente riviste le tariffe che la legge prevede  e che allo stato attuale sono proibitive. Contiamo sulla sensibilità del presidente Chiodi che, ne siamo certi, comprenderà il senso delle richieste e degli appelli che arrivano dalle Province e dal territorio”. 

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