Trasporto Pubblico: le sigle sindacali annunciano la mobilitazione del settore

autobusIl 6 dicembre scorso, nella sala riunioni dell’Aeroporto d’Abruzzo, i sindacati regionali dei trasporti, con le rispettive Segreterie Confederali, hanno riunito in assemblea i delegati e i lavoratori del trasporto pubblico locale per ribadire le proprie posizioni sulla tematica della riforma e sulla carenza di risorse per il settore.

Gli argomenti portati in discussione hanno riguardato la certezza delle risorse, il disegno di legge regionale ed i processi di fusione delle società di trasporto partecipate dalla Regione, l’attuazione della riforma per il trasporto pubblico locale e le risorse economiche disponibili.

“In una condizione di sofferenza” si è detto in assemblea “con un taglio di risorse che, solo in Abruzzo, si è attestato sui 23 milioni di euro e che ha comportato una prima riduzione di 5 milioni di Km di servizi su gomma, si andrà ad aggiungere dal 1° gennaio 2012 un’ulteriore riduzione di risorse per il trasporto su ferro, potenzialmente mitigata dalla recente manovra del Governo Monti, ma che comunque porterà ad una diminuzione dell’attuale livello di servizi espletati. Occorre pertanto che il Governo Regionale eserciti le opportune pressioni, nell’ambito della Conferenza Stato Regioni, per garantire un servizio accettabile per i cittadini abruzzesi”. Inoltre, a distanza di quasi un anno dalla Legge Finanziaria regionale 1/2011

che impegna la Giunta Regionale alla formulazione di una proposta di Legge che consenta una rapida

fusione delle aziende regionali Arpa, Gtm e Sangritana, ad oggi registriamo come unica iniziativa istituzionale la

formulazione di un Disegno di Legge (478/c del 11 luglio 2011) che giace tuttora in Commissione trasporti”.

Le Organizzazioni Sindacali, poi, ritengono “improrogabile un confronto serrato sull’intero processo di riforma, a partire dalla definizione del PRIT e del relativo Piano Triennale dei Servizi minimi, indispensabili strumenti regolatori di un processo nel quale la Regione non può abdicare dal ruolo di Ente programmatore. Si ritiene inoltre prioritaria la definizione di un unico bacino regionale, da sottoporre eventualmente a gara che pare

essere lo strumento principe per l’assegnazione dei servizi a dispetto degli esiti referendari del 12 e 13 giugno scorsi, che deve contenere tutti i servizi regionali (rete urbana, suburbana ed extraurbana). Una soluzione che consente l’equilibrio finanziario del servizio minimo tra le aree interne e quella metropolitana e costiera.

Consente l’ottimizzazione dei costi di gestione, facilitando altresì l’integrazione tariffaria e dei servizi”.

Occorre, infine, “utilizzare al meglio le risorse con criteri di trasparenza ed economicità dando seguito alla costituzione del Fondo Unico Regionale dei trasporti”.

Al termine della discussione, l’assemblea ha dato mandato alle Segreterie Regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil, Faisa Cisal e Ugl Trasporti per un’immediata mobilitazione di tutti i lavoratori dipendenti delle aziende pubbliche e private, annunciando il ricorso ad azioni di lotta “nel caso si dovesse continuare a registrare l’immobilismo della classe politica regionale nell’attuazione dei capisaldi della riforma del settore”.

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