Maltempo Abruzzo, allevamento rischia scomparsa assieme a scamorza e ventricina

Pescara. Ammontano a 52 milioni di euro i danni indiretti subiti dalle aziende agricole e dalle stalle per l’effetto congiunto delle scosse, della neve e del gelo in Abruzzo.

E’ quanto stima la Coldiretti nel giorno della manifestazione a Roma organizzata dalle province abruzzesi e da moltissimi comuni della regione colpita dal sisma.

“L’attività di allevamento – sottolinea la Coldiretti – ora rischia concretamente di scomparire insieme alle specialità locali e con loro la storia e il futuro di una regione che ha nell’agroalimentare una forza trainante dell’economia.

In pericolo ci sono specialità conservate da secoli, dal pecorino di Farindola al caciocavallo abruzzese, dalla mortadella di Campotosto al caciofiore aquilano, dalla scamorza abruzzese alla ventricina teramana fino ad arrivare al salame aquila che nell’insieme rappresentano un patrimonio culturale del paese, oltre che una opportunità produttiva e occupazionale insostituibile.

Un volano per l’economia del territorio anche dal punto di vista turistico se si considera che, nelle zone particolarmente interessate dagli eventi, ci sono circa 160 agriturismi, molti dei quali già fortemente colpiti dal sisma del 2009. Ma in difficoltà è l’intero settore turistico che rappresenta uno sbocco di mercato determinate per le specialità alimentare locali che arricchiscono e valorizzano l’offerta vacanziera dell’Abruzzo.

“E’ perciò determinante – conclude la Coldiretti – intervenire sulla semplificazione e sulla velocizzazione delle procedure per la ricostruzione”.

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