Inchieste Abruzzo, indagato per appalto rigetta le accuse

L’Aquila. Ha rigettato le accuse l’imprenditore Mauro Pellegrini, contitolare dell’azienda di costruzioni Dipe, interrogato oggi all’Aquila nell’ambito della mega inchiesta della procura della Repubblica dell’Aquila su una serie di appalti della Regione Abruzzo.

L’indagine ha fatto emergere finora 28 indagati noti negli 8 fronti investigativi attualmente aperti, tra cui dirigenti e funzionari regionali, professionisti esterni, imprenditori, il presidente, Luciano D’Alfonso, e gli assessori regionali Marinella Sclocco, Silvio Paolucci e Dino Pepe.

Accompagnato dall’avvocato Massimo Carosi, Pellegrini ha risposto per circa un’ora alle domande degli inquirenti. Al termine, i due hanno fatto perdere le proprie tracce per evitare il contatto con i giornalisti.

L’imprenditore, accusato di induzione indebita, è coinvolto nel filone legato alla gara per la ricostruzione di Palazzo Centi, sede della giunta regionale all’aquila, seriamente danneggiata dal terremoto del 6 aprile 2009.

È accusato di aver affidato l’incarico della progettazione relativo all’appalto all’architetto Giancarlo Di Vincenzo, in cambio dell’interessamento sull’esito della commessa da 13 milioni di euro, nei confronti dei vertici regionali da parte dell’ex alto dirigente del Mibact Abruzzo ora in pensione, Berardino Di Vincenzo, padre di Giancarlo, e consulente senza emolumenti del presidente della Regione D’Alfonso.

Attualmente, è sotto interrogatorio proprio Giancarlo Di Vincenzo, assistito da Emilio Bafile. L’inchiesta è coordinata dal procuratore Michele Renzo e dal sostituto Antonietta Picardi.

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