Attesa per ‘Omicidio all’Italiana’, Capatonda: ‘Ispirato dal turismo dell’orrore’

Chieti. Evviva il ‘turismo dell’orrore’, ovvero quel pellegrinaggio verso i luoghi dei delitti che piace tanto a molti italiani.

E’ quello che pensa l’illetterato sindaco di Acitrullo, Piero Peluria (Maccio Capatonda), come anche suo fratello vicesindaco, Marino Peluria (Herbert Ballerina), in Omicidio all’italiana film firmato dallo stesso Capatonda in sala dal 2 marzo con Medusa in 400 copie.

E così, quando a morire per ‘soffocamento da polpetta’ è la Contessa Ugalda Martirio di Incazzati (Lorenza Guerrieri), i due pensano bene di accoltellarla con grande cura per far sembrare il tutto un efferato omicidio. Chissà, pensa il sindaco Piero Peluria, diventerà questo paese di soli anziani (età media 70 anni) noto come Avetrana e Cogne? E il miracolo puntualmente avviene proprio grazie a una Sabrina Ferilli nei panni di Donatella Spruzzone, conduttrice televisiva del programma ‘Chi l’acciso?’ e con un’anima divisa tra Barbara D’Urso e la Bruzzone.

E magari, anche se Capatonda non la cita, non manca già dal nome un riferimento a Donatella Raffai, storica conduttrice di tanti programmi in questa chiave: da Telefono Giallo a Chi l’ha visto?.

”Sono una divoratrice di tv e vedo un po’ tutto – dice Sabrina Ferilli raggiunta telefonicamente dall’Ansa. Certo sul piccolo schermo c’è un eccesso di cronaca nera e poi la spettacolarizzazione del dolore in chiave tragi-comica. Il dolore – aggiunge l’attrice – prevede il lutto, una riservatezza che non si ritrova né nei conduttori tv, né nei parenti. Lo trovo un film sofisticato questo di Capatonda – conclude la Ferilli – che racconta in modo lucido di certe abitudini italiane, insomma si fa intrattenimento, ma non troppo politically correct”.

”E’ vero – conferma Capatonda (il suo vero nome è Marcello Macchia) – è un film che si ispira al turismo dell’orrore e alle sue morbosità. Penso alle vicende dell’Isola del Giglio, di Avetrana e Cogne. Parte del film lo ho addirittura scritto a Cogne dove ho trovato più di uno spunto dalle testimonianze degli abitanti”.

L’umorismo grottesco, surreale, alla scemo+scemo in salsa abruzzese, della coppia Capatonda-Ballerina tocca anche la scelta dei nomi dei protagonisti: ”li scelgo con estrema cura – dice oggi a Roma il regista nato a Chieti -. Anche per quanto riguarda la lingua ‘sgarrupata’ usata dai protagonisti spiega Capatonda:”ci sono voluti mesi e mesi per creare questo idioma, una lingua non localizzabile, una specie di ‘terronese’ che poi ho inventato all’improvviso, al primo ciak”.

A chi invece, polemicamente, gli chiede perché mai si è spinto a fare questo film, il secondo da attore e regista dopo ‘Italiano medio’, risponde:”intanto per recuperare i soldi spesi e poi per fare qualcosa di personale e di nuovo, un film comico che però fa smuovere anche le coscienze”.

Nel cast del film anche Gigio Morra, Ivo Avido e due neo candidate ai David: Roberta Mattei (Veloce come il vento) e Antonia Truppo (Indivisibili). Deus Ex machina di ‘Omicidio all’italiana’ il santo Patrono di Acitrullo, San’ceppato, ovvero il protettore delle stampanti.

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