Energia Abruzzo, la Regione punta su eolico off shore e biomasse combustibili

eolico_offshoreEolico off shore, gestione sostenibile delle foreste e biomasse combustibili. Sono questi gli obiettivi sui quali la Regione Abruzzo è impegnata in uno scambio di conoscenze ed esperienze con alcuni Paesi dell’area Ocse. L’Organizzazione per la Cooperazione economica e lo sviluppo ha lanciato il progetto internazionale di ricerca per studiare l’impatto delle produzioni di energie rinnovabili sullo sviluppo rurale in termini di creazione di impiego, capitale umano e miglioramento della governance.

Lo scambio di buone pratiche tra i 13 partner internazionali coinvolti dall’Ocse è stato presentato questa mattina dal presidente Gianni Chiodi e dall’assessore all’Energia Mauro Di Dalmazio, durante i lavori della delegazione che da lunedì e fino a domani sarà in Abruzzo, per acquisire informazioni sulle attività poste in essere nel campo delle energie rinnovabili.

“La partecipazione della Regione Abruzzo al progetto Ocse” ha detto Di Dalmazio “rappresenta l’ulteriore tappa di un percorso già avviato, con l’obiettivo di essere protagonisti nella ricerca e sui temi dell’energia alternativa. Questi progetti sono importanti perché ci permettono di relazionarci con altri Paesi dell’Unione europea, laddove diventa fondamentale lo scambio di notizie, esperienze e conoscenze. Come regione Abruzzo abbiamo posto all’attenzione della delegazione Ocse i nostri migliori risultati nel campo della ricerca energetica, ottenendo riconoscimenti a livello internazionale e nazionale”.

E potrebbe partire proprio in Abruzzo la sperimentazione del prototipo di pala eolica off shore, nato dalla collaborazione tra Stato del Maine e dell’omonima Università, grazie alla partecipazione della Regione al progetto comunitario Ipa Adtiatic Powered, con il quale si sta mettendo a punto uno studio dei fondali, le correnti e i venti marini. Lo ha anticipato Iris Flacco, dirigente del Servizio Energia della Regione Abruzzo. “L’Università del Maine” ha spiegato “ ha già messo a punto il prototipo per l’eolico off shore, la cui particolarità consiste nel non usare piattaforme rigide, da collocare a non più di 50 metri di profondità, ma in piattaforme galleggianti che, attraverso dei tiranti, possono essere installate ad un massimo di 40 km dalla costa. Questa tecnologia consente di ottenere alcuni risultati non di poco conto, come l’abbattimento dell’impatto visivo, la possibilità di disporre le pale a gruppi e la riduzione dei costi per l’estensione dei cavi”.

Altra eccezionalità del prototipo, secondo Flacco è la capacità delle pale di produrre fino a 5 megawatt di energia, a fronte dei consueti due delle pale attuali. Altra possibilità di “apparentamento” in materia di energie rinnovabili è quella che può nascere con la Finlandia che ha “sviluppato un management all’avanguardia per la filiera delle biomasse. “Nella nostra regione” ha aggiunto Flacco “c’è ancora una forte resistenza degli imprenditori al ricorso alle biomasse per l’assenza di una corretta relazione tra tutti gli attori della filiera “.

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