Masterplan e ospedali: tutti i dubbi di Forza Italia VIDEO

Questo governo regionale non provasse a rifilarci falsi d’autore. Il programma di investimenti sull’edilizia sanitaria che D’Alfonso e Paolucci spacciano per un loro obiettivo raggiunto è solo merito del lavoro svolto dal centrodestra e dal governo Chiodi nella passata legislatura”.

 

E’ quanto hanno dichiarato i Consiglieri regionali di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, Mauro Febbo, Gianni Chiodi, Paolo Gatti ed Emilio Iampieri, nel corso di una conferenza stampa tenuta questa mattina all’Aquila. “E’ bene ricordare – hanno spiegato i Consiglieri regionali – qual è stato l’iter che ha portato a questo risultato. Il presidente Chiodi, commissario alla Sanità, approvò con decreto n. 65/2012 il Programma straordinario di investimenti in edilizia sanitaria della Regione Abruzzo da realizzarsi con i fondi dell’ex art.20 della Legge 67/88 che prevedeva i nuovi presidi ospedalieri a Avezzano, Lanciano, Vasto, Penne, Giulianova e la ristrutturazione della centrale operativa del 118 all’Aquila”.

 

 

“Il nucleo di valutazione del Ministero della Sanità presentò alcune eccezioni al Piano che vennero rielaborate dalla Regione e recepiti in un nuovo decreto, il n.23/2014. Dopo alcuni ritardi finalmente il 16 maggio del 2015 il Ministero ha approvato il programma del Governo Chiodi prevedendo un primo stanziamento pari al 40% della somma equivalente ai trasferimenti dello Stato. In sostanza il piano varato dall’amministrazione di centrodestra prevedeva investimenti totali pari a 371 milioni di euro di cui oltre 228 milioni di trasferimenti dello Stato, il 5% a carico della Regione ed una quota, di circa 130 milioni, derivante dalle dismissioni dei vecchi presidi e dalla vendita di altri immobili come a esempio l’ex Cofa di Pescara.

 

 

L’attuale governo di centrosinistra invece ha preferito togliere, attraverso la delibera conclusiva che si appresterebbe ad approvare, il condizionale è obbligatorio vista la precarietà della tenuta della maggioranza e la rivolta di Giulianova, la voce relativa alla dismissioni per puntare in modo discutibile sui cosiddetti project financing e sul contributo dei privati che sono gli unici che trarranno evidenti vantaggi, con zero rischi, perché oltre agli introiti derivanti dai fondi diretti per la costruzione delle nuove strutture potranno contare sui fondi indiretti derivanti dalla gestione dei servizi ospedalieri o dai canoni di locazione.

 

 

Quale sarà il destino dei vecchi ospedali? Quali sono le intenzioni della Regione rispetto a immobili che diventati vetusti e inutilizzabili resteranno a carico di Asl e amministrazioni comunali? Inoltre non comprendiamo il perché dal piano che la Regione si appresta ad approvare manca il nuovo ospedale di Giulianova, presente nel programma varato dal governo Chiodi: un’esclusione che riteniamo gravissima. “Siamo certamente soddisfatti perché oggi si chiude un iter iniziato grazie al lavoro del centrodestra, durato 3 anni, che porterà nella nostra regione oltre 228 milioni di risorse statali e per questo ci teniamo a precisare che la firma in calce a questo traguardo è solo del governo Chiodi, con un riconoscimento particolare a Lanfranco Venturoni, mentre il resto è solo burocrazia da ufficio.

 

Ci preoccupa la scelta di non inserire i vecchi ospedali nel quadro economico da proporre per realizzare i nuovi; con il doppio pericolo, per la Regione, di sborsare canoni di concessione e poi trovarsi sul groppone i vecchi presidi. Sorridono gli speculatori ma piangono i contribuenti”. “Ma di clamorosi falsi d’autore – hanno aggiunto i Consiglieri di Forza Italia – ce ne sono stati proposti anche in materia di fondi europei. Se non bastassero i dati forniti dal Sole24 ore a smascherare questo governo regionale e a confermare i gravi ritardi nella pubblicazione dei bandi e quindi nell’impegnare e spendere risorse ingenti, ci ha pensato il direttore generale Cristina Gerardis, convocata in Commissione di Vigilanza e lasciata completamente sola dal governo regionale, a spiegare e cercare di giustificare quanto sia sconcertante il quadro. Ma un’ulteriore conferma di questa situazione gravissima è arrivata dalla lettera dell’8/11/2016 che l’assessore regionale alle Politiche agricole, Dino Pepe ha inviato ai dirigenti della sua struttura e che rappresenta un vero e proprio atto di ” mea culpa” del componente dell’esecutivo regionale. A proposito dei ritardi nella pubblicazione dei Bandi per le misure strutturali del Programma di Sviluppo rurale, Pepe, senza lasciare adito a strane interpretazioni, scrive: le misure, secondo il crono programma annunciato, dovevano essere attuate entro l’estate e rappresentano un obiettivo da raggiungere anche per l’attività gestionale come specifico dei Servizi. A oggi siamo ancora lontani e mi giungono notizie di numerose criticità in ordine alle bozze dei bandi circolati. Quindi per accelerare i lavori, Pepe chiede di semplificare le richieste amministrative presenti nei bandi stessi. C’è da rimanere senza parole!!!”. “Inoltre i ritardi, come emerso dalle dichiarazioni della Gerardis in Commissione di Vigilanza e dagli articoli di stampa a riguardo, non riguardano solo il Psr per il quale a oggi sono stati stanziati solo 68 milioni, di cui 24 per il Bando dei Gal sul quale pendoni ricorsi giudiziario e amministrativo, e comprendono quelli a “misura a superficie” che sono annuali e da oltre 20 anni si ripetono. Sul Por Fesr a novembre 2016 non è stato investito un solo centesimo dei 231 milioni a disposizione e se tutto va bene tra dicembre e gennaio 2017 vedremo i primi bandi. Situazione drammatica anche per il Por Fse (142 i milioni a disposizione) per il quale a oggi è stato attivato un (1) solo bando, Garanzia over, pubblicato guarda caso il giorno prima che la Gerardis parlasse in Commissione Vigilanza”. I dubbi e le perplessità sull’operato della Giunta D’Alfonso – hanno spiegato infine i rappresentanti di Forza Italia – riguardano purtroppo molte questioni come il Masterplan per il quale ieri è andata in scena una parata elettorale con il premier Renzi. Leggendo con attenzione due Delibere di recente approvazione abbiamo notato alcune evidenti criticità. Innanzitutto la DGR n.691/2016 appare un provvedimento monco al quale mancano oltre la cosiddetta “camicia” ma soprattutto i pareri obbligatori necessari perché sia un atto giuridicamente valido è legittimo e non una delibazione, cioè carta straccia. Si è superato ogni limite: una variazione senza firma/parere del dirigente proponente e firma/parere del servizio bilancio. Nella DGR n.693 invece si fa riferimento alla costituzione di una Task force (sic!!!!) che si renderebbe necessaria per coordinare, monitorare e controllare l’esecuzione delle opere. Ebbene per questo gruppo di lavoro che poi è composto da gran parte dalla segreteria del Presidente è previsto un compenso pari allo 0,2 dell’importo degli interventi (che ammonta a oltre 1 miliardo e 500 milioni di euro), quindi agli “yes men” spetterà un super premio di oltre 3 milioni di euro di fondi pubblici che vanno ad aggiungersi agli emolumenti che questi dipendenti della Regione già percepiscono”

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