Sanità, M5S Abruzzo: ‘Regione fa pagare a cittadini il prezzo dell’uscita dal commissariamento’

Pescara. ‘Il regolamento per la compartecipazione sociosanitaria non può essere scritto senza che si rispettino tutte le norme democratiche e di statuto. L’allarme è lanciato dal Movimento Cinque Stelle Abruzzo che, questa mattina in conferenza stampa ha denunciato le criticità della scelta e l’irregolarità della procedura.

‘Quello della compartecipazione alla spesa socio-sanitaria da parte dell’utente è sicuramente uno dei capitoli più dolenti per questo Governo regionale – affermano i consiglieri regionali del M5S – D’Alfonso, pur di intascare la moneta politica dell’uscita dal commissariamento, non si fa alcun riguardo a introdurre un nuovo ticket: quello sulle prestazioni socio-sanitarie, ben sapendo di gravare sulle fasce più deboli della popolazione, ovvero quelle in condizioni di minorazione, decidendo, ad esempio che i disabili gravi e senza sostegno familiare che abbiano un ISEE di 15000€ pagheranno per le prestazioni riabilitative da 400 a 520 euro al mese, senza contare gli adeguamenti delle tariffe che ad oggi ci sono già stati’.

‘Si sarebbe potuto facilmente evitare – proseguono i consiglieri pentastellati – basterebbe eliminare lo sperpero di denaro pubblico come ad esempio certe elargizioni ai carrozzoni inutili, per recuperare i pochi milioni di euro che questa nuova tassa cerca di estorcere a persone già in difficoltà’.

Naturalmente tutto questo si aggiunge ai tagli dei presidi ospedalieri, dei pronto soccorso e dei punti nascita.

‘Nel più puro stile D’Alfonso – commenta il consigliere Ranieri- e con la silenziosa benedizione del Presidente del Consiglio che dovrebbe esserne il garante, l’assessore Paolucci ha deciso di ignorare le prerogative dell’organo di indirizzo politico della regione ed il diritto dei cittadini alla rappresentanza democratica, per imporre di nascosto una nuova tassa e gettare come sempre il peso dell’uscita dal commissariamento sulle spalle di chi soffre senza doverne pagare il costo politico.

Da parte nostra, riteniamo che quanto sta accadendo, oltre ad essere inaccettabile dal punto di vista dell’etica e della giustizia sociale, violi anche i principi e le regole del nostro ordinamento, ragion per cui, se non verranno presi adeguati provvedimenti correttivi, valuteremo di rivolgerci alla magistratura, sia a quella ordinaria che a quella contabile’.

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