Abruzzo, Febbo su vivai regionali: ‘Ancora ritardi, ancora senza operai’

Pescara. ‘Quali sono le reali motivazioni e le cause per cui ancora non viene ancora assunta e impiegata la manodopera avventizia per lo svolgimento di gran parte delle attività colturali e di gestione dei vivai regionali?

Queste devono essere eseguite tempestivamente e continuativamente, nel periodo che va da giugno a novembre e mi chiedo se la Regione Abruzzo è consapevole del danno erariale e patrimoniale causato visto che da mesi i 5 vivai regionali si trovano in stato di completo abbandono e degrado’.

Questa la denuncia avanzata dal Presidente della Commissione Vigilanza Mauro Febbo attraverso una specifica interrogazione presentata questa mattina.

‘Nel mese di luglio – spiega Febbo – avevo già denunciato lo stallo e l’inadempienza della Regione Abruzzo nonostante lo stesso esecutivo, il 01/06/2016 con la DGR n.364, avesse stanziato 200 mila euro per l’assunzione di personale a tempo determinato, per il periodo stagionale Giugno – novembre, da destinare alla manutenzione, organizzazione e cura dei vivai forestali regionali di Aquaviva, Mammarella, Santa Filomena, Marsica, Fonte dell’Eremita, Pagliarella e Congiunti visto lo stato di completo abbandono in cui versano.

A oggi purtroppo ancora vengono sbloccate e messe a disposizioni le somme previste per l’anno 2016 con il paventato rischio di distruggere un patrimonio arborio, immobiliare e ambientale di immenso valore.

Infatti – sottolinea Febbo – il sistema vivaistico forestale regionale unitamente ai quindici mila ettari di bosco demaniale di proprietà della Regione Abruzzo rischiano seriamente di andare in malora visto lo stato di abbandono in cui versano da troppo tempo, causando così un enorme danno ambientale e patrimoniale.

Pertanto – conclude il Presidente della Commissione Vigilanza – questa mia interrogazione intende sbloccare una situazione di stallo e sollecitare la Regione Abruzzo ad intervenire immediatamente prima di causare un danno irrimediabile ai sette vivai. Altrimenti sarò costretto a rivolgermi alla Corte dei Conti per trovare i responsabili di eventuali danni al patrimonio regionale’.

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