Governo dice ‘no’ a Progetto Toto, Salviamo Abruzzo ed Acerbo: ‘D’Alfonso faccia passo indietro’

L’Aquila. ‘L’interpellanza odierna del Deputato del M5S Gianluca Vacca sul progetto Toto ha ricevuto una risposta inequivocabile. Secondo il Ministero è un programma di investimenti “non sostenibile sotto il profilo tecnico, amministrativo, giuridico ed economico-finanziario”. (testuale dalla risposta)

Valutazioni diametralmente opposte al giubilo che traspare dietro al ‘parere’ favorevole della Regione Abruzzo, di un tavolo interdisciplinare e del suo Presidente, rilasciato il 7 giugno scorso.

La Regione ritiri immediatamente quell’atto e, anzi, faccia schierare la massima istituzione regionale contro questa idea progettuale devastante per il territorio.

La nostra mobilitazione continua a partire dall’assemblea pubblica di Raiano di lunedì 8 agosto in municipio alle ore 17, perché, date le somme in gioco, bisogna mantenere alta la guardia. Certo è sconfortante lo spettacolo offerto da una parte della classe dirigente della nostra regione che si è immediatamente schierata a favore di interventi catastrofici per il nostro ambiente e in particolare per il patrimonio idrico’, dichiara in una nota il Coordinamento No Toto – Salviamo l’Abruzzo.

‘E’ assai positivo che rispondendo all’interpellanza dell’amico Gianluca Vacca il governo abbia confermato ufficialmente quanto avevamo detto in questi mesi man mano che emergevano informazioni su un mega-progetto assurdo e devastante.

Conoscendo Luciano D’Alfonso e valutando che portata gigantesca avrebbe l’affare per i Toto credo che non dobbiamo fare l’errore di abbassare la guardia.

Cercheranno in tutte le maniere di usare il proprio peso politico ed economico (basti pensare soltanto all’operazione in corso di acquisto del quotidiano il Centro), insisteranno ancora sui tavoli politici romani.

Quindi il lavoro che abbiamo avviato di informazione e mobilitazione del popolo abruzzese con la costituzione del coordinamento No Toto deve andare avanti.

Dalla risposta del Ministero si evince il grado di spregiudicatezza del presidente Luciano D’Alfonso che da esperto di infrastrutture e dirigente dell’ANAS non poteva non sapere che l’operazione che ha sponsorizzato rappresenta una forzatura enorme anche sul piano normativo e non solo su quello della devastazione ambientale.

Dati i notissimi legami D’Alfonso-Toto, confermati dai procedimenti giudiziari che li hanno riguardati e li riguardano, il Presidente della Regione farebbe bene a dimettersi e andare a lavorare direttamente nel gruppo (anche il ruolo nell’Anas appare incompatibile)’, afferma infine Maurizio Acerbo di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.

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