Economia, il “made in Abruzzo” sbarca in Australia

alfredo_castiglioneUn canale di comunicazione fra la realtà abruzzese e quella dell’Australia, affinché si crei un ponte di continui contatti fra gli imprenditori dei due Paesi. Questo l’auspicio del vice presidente della Regione Alfredo Castiglione, che questa mattina ha incontrato a Pescara, negli uffici del Centro Estero della Camera di Commercio, il presidente Daniele Becci e una rappresentanza di operatori economici e rappresentanti delle Camere di Commercio australiane.

“Il nostro obiettivo” ha detto il vice presidente “è quello di creare un forte legame a livello economico fra l’Abruzzo e l’Australia. Gli operatori australiani sono molto sensibili al modo di operare delle nostre imprese, conoscendo le qualità che riescono ad esprimere, non solo nel campo agroalimentare, ma anche in altri settori, in cui il Made in Abruzzo è garanzia di qualità e successo”.

Nell’incontro di questa mattina Castiglione ha sottolineato l’importanza dell’allargamento delle relazioni commerciali anche oltre oceano: “Pur vivendo un momento non facile non possiamo far mancare il nostro supporto al processo di internazionalizzazione delle imprese attraverso un utilizzo più razionale delle risorse, e una programmazione condivisa. Le nostre eccellenze agroalimentari, industriali, manufatturiere, della ricerca, della cultura, del turismo e dell’ambiente devono essere messe a rete non però come spot isolati, ma come simbolo del Sistema Abruzzo. Se questa crisi ci consegnerà una realtà diversa e con diversi obiettivi e diversi bisogni, con un cambio di passo e di mentalità, anche l’internazionalizzazione potrà avere un ruolo primario, un ruolo che però parta da una visione sinergica tra Regione e istituzioni. Tutto questo puntando sui Poli di Innovazione e sulle Reti di Impresa che stanno creando delle realtà capaci di penetrare su mercati importanti. Di fronte alla globalizzazione non ci si deve chiudere, ma al contrario aprire e fare sistema, puntando su mercati in ascesa e realtà solide come quella australiana. Realtà che non possiamo ignorare, ma seguire per il bene delle nostre aziende e dei nostri operatori e quindi del Made in Abruzzo”.

 

 

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