Tangenti per le ricette, nei guai anche un ex sindaco e medici di Pineto e Giulianova

Parte da Chieti ma si allarga praticamente a tutto l’Abruzzo l’inchiesta che vede dodici medici indagati con l’accusa di corruzione per l’esercizio della pubblica funzione.

Secondo il pm Lucia Campo, titolare del fascicolo, i camici bianchi in questione avrebbero accettato soldi, computer, soggiorni e telefonini in cambio di prescrizioni di alcuni farmaci. 

Indagate per responsabilità amministrativa anche alcune case farmaceutiche: Mellin, Dicofarm, Sooft Italia e Humana Italia.

La procura ha chiuso le indagini e gli indagati avranno adesso venti giorni di tempo per farsi ascoltare o depositare memorie. Rischiano il processo.

L’inchiesta, condotta dal Nas di Pescara, è partita con l’arresto due anni fa di Giuseppe Sabatino, ex primario all’ospedale di Chieti e da lì si è poi allargata a macchia d’olio. 

Tra gli altri, l’ex sindaco di Bellante, Mario Di Pietro, primario ad Atri, avrebbe secondo l’accusa percepito 5mila euro consegnati sotto forma di donazione ad una sua Onlus.

Ma tra gli indagati figurano anche Roberto Ciccocelli, giuliese ma con ambulatorio a Tortoreto, e Luigia Caprio, di Pineto: sempre secondo la procura avrebbero accettato rispettivamente un Nokia Lumia da 480 euro ed un Mac Book del valore di circa duemila euro.

Gli altri iscritti sono: Giuseppina Brandimarte di Pescara, Gaetano Silvestre di Pescara, Valerio Flacca di Francavilla, Rosa Persia dell’Aquila, Vincenzo D’Onofrio di Chieti, Maria Bambina Primavera di Castel Frentano, Giovanni Battista Castiglione di Collecorvino e Antonio Gargasole di Brindisi.

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