Abruzzo Engineering, si va verso patrimonializzazione e contratto (VIDEO)

Pescara. Una norma regionale per la patrimonializzazione di tutti gli enti strumentali e la sottoscrizione di un contratto di servizio che regoli puntualmente il rapporto tra la Regione e Abruzzo Engineering.

Sono i punti principali toccati nel corso della riunione che si è svolta questa mattina a Pescara, convocata per fare il punto sulla situazione della società in house.

Nell’incontro è stato illustrato al presidente della giunta regionale Luciano D’Alfonso il lavoro fin qui svolto dagli esperti incaricati di seguire le procedure per l’uscita di Abruzzo Engineering della fase di liquidazione.

Il pool ha effettuato una puntuale disamina della situazione economico-finanziaria della società e ha predisposto uno schema di contratto di servizio che regolerà i rapporti tra Regione e società in house providing, regolamentando obblighi, responsabilità e sistemi per l’idonea valutazione dei costi-benefici dei prossimi affidamenti.

D’Alfonso ha chiesto che Abruzzo Engineering, oltre ai servizi che attualmente svolge nel settore pubblico (tra gli altri nel settore dell’ambiente, dell’energia e del controllo delle caldaie), sia messa in condizione di poter operare anche nel libero mercato, così da aumentarne la redditività.

FEBBO: ‘SI PORTI SOLUZIONI CONCRETE ANCHE PER LE ALTRE PARTECIPATE, BASTA PROMESSE’

“Continua la rincorsa del Presidente D’Alfonso nel tentativo dare risposte alle nostre denunce e sollecitazioni. Nel tardo pomeriggio di ieri ha convocato una conferenza stampa sul Masterplan (per questa mattina alle 11:30) per “replicare” alla nostra prevista per le 11:30 ma convocata in mattinata. Oggi interviene per “parare” la mia denuncia nel ritardo del pagamento degli stipendi di Abruzzo Engineering e lo fa con tutto il Direttorio (ricorda tanto qualcosa che la storia ha cancellato), senza però spiegare cosa è stato fatto in questo anno”.

E’ quanto dichiara il Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo che si chiede “perché non vengono pagate dalla Regione le commesse? Quali sono i dati di bilancio 2015 (perdita di 5 milioni)? E soprattutto come intende mettere sul mercato le professionalità che devono attrarre commesse private? Queste sono le domande a cui rispondere e le risposte non possono essere le solite chiacchiere o promesse, anche perché in Consiglio oltre alla problematica della Società ormai ‘in house’ porteremo anche quelle delle tante altre vertenze aperte: Ciapi, Cotir, Crab, Ara, ex Ipab, Maiella Morrone, Consozi di Bonifica ecc… Una volta per tutte – conclude Febbo – risposte e programmi concreti per tutti senza figli e figliastri”.

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