Petrolio Abruzzo: la “legge Chiodi” torna in Commissione

Cartina_PetrolioDomani tornerà in commissione al Consiglio Regionale la nuova legge sul petrolio presentata a giugno dal presidente Gianni Chiodi. WWF e Legambiente ribadiscono con forza il giudizio espresso al momento della presentazione, giudicando insufficienti le norme proposte.

Da un lato, secondo le associazioni ambientaliste, la Regione abdica nei confronti dello Stato centrale rispetto alle aree a mare, “quando almeno poteva introdurre alcuni vincoli attraverso la redazione del Piano di Gestione Integrata della Costa previsto a livello comunitario”. Dall’altro, nelle aree a terra la proposta del presidente è peggiorativa rispetto alla norma precedente liberando la strada ai petrolieri proprio nelle aree per loro più allettanti dell’entroterra.  Con le nuove norme, vaste aree dei territori collinari e montani, proprio quelli con DOP, IGT e simili, sarebbero potenzialmente lasciate ad un destino petrolifero.

“WWF e Legambiente hanno studiato a fondo la proposta di legge del presidente Chiodi” spiega Angelo Di Matteo, presidente regionale di Legambiente. “Si tratta di una norma inefficace che non tutela l’intera fascia collinare costiera dove si concentrano l’attenzione e gli interessi dei petrolieri”.

“Le due associazioni” aggiunge Dante Caserta, consigliere nazionale del WWF “lanciano l’ennesimo appello ai consiglieri regionali affinché approfondiscano nel dettaglio le conseguenze di questa proposta di legge, Si renderanno conto che non contiene le risposte che i cittadini abruzzesi e il vastissimo movimento che in questi anni si è formato sul fronte della deriva petrolifera attendono. Vanno quindi apportate modifiche profonde per salvaguardare la nostra regione dal futuro nero petrolio”.

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