Centro Oli, Comitato Difesa beni comuni: “trasparenza e partecipazione”

piattaforma_petroliferaAbruzzo. Un sì condizionato alla proposta, lanciata dal Governatore Gianni Chiodi, di convocare un consiglio straordinario sul Centro Oli di Ortona. Mostrano una cauta soddisfazione il Comitato abruzzese Difesa Beni Comuni e la rete Emergenza Ambiente Abruzzo, sulla posizione assunta da Chiodi nel corso dell’ultima seduta dell’assemblea regionale.

La possibilità di discutere sulla tematica, secondo il comitato, infatti, deve accompagnarsi ad un percorso fatto di massima trasparenza e coinvolgimento, con la scelta di una sede che garantisca la partecipazione popolare. “ Ci auguriamo che sia data la possibilità di intervento ai cittadini e ai portatori di interesse”, si legge in una nota, “ che poi sono gli unici che hanno lottato affinché  sia il progetto Ombrina Mare che il Centro oli di Ortona, fossero bocciati”. La strategia tracciata dalla Regione, relativamente alle attività estrattive, è quella di approntare una specifica legge che poi possa in qualche modo arrestare alcune dinamiche, che preoccupano e non poco associazioni e cittadini, di fronte alla possibile deriva petrolifera per una costa che, al contrario, ha una vocazione necessariamente turistica. “ Ci auguriamo che la legge” si legge ancora, “ riguardi non solo il petrolio ma anche le estrazioni di gas, visto anche quello che è accaduto nel Midwest americano, così come la speranza è che la commissione di valutazione di impatto ambientale bocci le concessioni estrattive sul Lago di Bomba (Forest Oil Corporation, ndr) e di Cupello (Medoil Civita, ndr).  Così come è necessario fare chiarezza sul futuro gasdotto, che stando ai documenti in possesso della capitaneria, dovrebbe transitare per il porto di Ortona. E’ necessario che l’intera classe politica, concretamente, si impegni a promuovere un Abruzzo sostenibile e sano, senza inceneritori, centrali nucleari ed elettrodotti inutili, e che invece si lavori seriamente per la razionalizzazione energetica, lo sviluppo di fonti alternative e per la perimetrazione del parco della costa teatina”.

 

 

 

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