Inchiesta rifiuti Abruzzo, martedì gli interrogatori. Cordoma: “Mai preso soldi da Di Zio”

tribunale-pescaraPescara.  Il Gip del tribunale di Pescara, Guido Campli, ha fissato per martedì prossimo, 28 settembre alle 10, gli interrogatori dell’assessore regionale alla sanità Lanfranco Venturoni, e dell’imprenditore Rodolfo Valentino Di Zio, entrambi agli arresti domiciliari da ieri nell’ambito di un’inchiesta sui rifiuti.

L’assessore Venturoni è coinvolto in qualità di presidente del consiglio di amministrazione della Team spa, società che gestisce i servizi ambientali a Teramo. Di Zio, secondo l’accusa, avrebbe pagato contributi elettorali ad alcuni esponenti del centro destra in cambio del via libera alla realizzazione di un bioessiccatore, progetto da 15 milioni di euro. Intanto, il Pdl abruzzese, con le sue massime espressioni, è in conclave, dal pomeriggio, in un albergo all’uscita Dragonara, per fare il punto sulla situazione politica. Il Governatore Chiodi, nel giro di qualche mese, ha perso due pedine di Giunta (Stati e Venturoni), entrambi per vicende giudiziarie. C’e’ poi la questione dei finiani. Il rimpasto nell’Esecutivo non e’ piu’ rinviabile.

Pasquale Cordoma: “mai preso soldi da Di Zio”. Nell’inchiesta rifiuti, dalle carte della procura, emergerebbe anche il nome di Pasquale Cordoma, sindaco di Montesilvano, relativamente ad alcuni contributi elettorali. Ricostruzione, questa, che però viene smontata dallo stesso sindaco. “ Non ho mai ricevuto soldi dai fratelli Di Zio”, scrive in una nota Cordoma. “  Pur essendomi stati offerti -in modo legale e nel rispetto della normativa vigente- nel corso della campagna elettorale non ho mai ricevuto contributi da nessun imprenditore, ma per la stessa, ho acceso un regolare prestito fiduciario riscontrabile dai miei conti bancari e che tutt’oggi sto estinguendo mensilmente. Va anche chiarito un secondo aspetto importante, relativo alle vicende della “Ecoemme”. Ho amministrato tenendo conto solo del bene dei miei cittadini. Ogni mia decisione, condivisa sempre dalla maggioranza, è stata presa in base solo a motivazioni di natura tecnica, assolutamente non legati ad eventi che forse hanno interessato altre persone”.

Castricone e Beccia (Pd) chiedono le dimissioni del sindaco. “Per la città di Montesilvano emerge un quadro desolante. Dopo tutte le inchieste che lo coinvolgono e dopo la campagna elettorale basata sulla legalità, il sindaco Cordoma farebbe bene a dimettersi e far tornare Montesilvano alle elezioni”. Lo affermano il segretario provinciale del Pd Antonio Castricone e il segretario cittadino Luigi Beccia. “Ciò che è ancor più sconcertante – continuano Castricone e Beccia – è che le ultime intercettazioni descrivono un rapporto totalmente ribaltato fra pubblico e privato. Magari questa inchiesta cancellerà il proposito di Cordoma di costruire un inceneritore a Montesilvano: il Partito Democratico continuerà a battersi contro questa ipotesi. Ma intanto Cordoma rassegni le dimissioni”.

 

 

 

 

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