Abruzzo, Sclocco riflette sull’8 marzo: ‘Quanto è difficile essere donna’

Pescara. L’assessore alle Pari opportunità della Giunta regionale vuole ricordare la giornata dell’8 marzo con una breve riflessione sul ruolo e sulla forza della Donna nella società civile abruzzese e europea.

‘Com’è difficile in Italia, in Europa, in Abruzzo essere Donna.
Com’è difficile considerando che la violenza fisica, sessuale e psicologica contro le Donne è una delle piaghe che affligge l’Europa; solo nel nostro continente l’Agenzia europea per i diritti fondamentali ha quantificato in 62 milioni le Donne che hanno subito violenza fin dall’età di 15 anni.

Com’è difficile essere Donna perché è difficile alzare la testa e riconoscere il proprio valore e la propria dignità di persona, perché è sempre umiliante dover costantemente dimostrare di essere all’altezza, ma poi all’altezza di chi e di cosa?!

Quant’è difficile essere Donna quando significa essere costrette entro confini stabiliti dall’uomo. Quanto è difficile per una Donna avere e costruirsi una vita autonoma che consenta di fare scelte libere. Quanto è difficile per una Donna lavorare; quanto è scontato per una Donna non lavorare.

Quanto è sempre alta la percentuale di disoccupazione delle Donne, nonostante siano le aziende guidate dalle Donne quelle più forti, quelle che meglio reggono alla crisi. Quanto è difficile la lotta delle Donne della Brioni che in questi giorni sono impegnate a difendere il posto di lavoro, al pari di quella di migliaia di Donne abruzzesi che lo fanno da anni dalle piazze più grandi e negli angoli più nascosti della nostra regione.

Quanto è difficile essere Donna in una società che ci costringe a non poter scegliere i propri desideri e la propria libertà, perché mancano i servizi sociali ed è la Donna che deve sacrificarsi per mariti, figli, madri e suoceri.

Però quant’è bello essere Donna quando le differenze, le intelligenze, il coraggio e la forza ci fanno lottare e sollevare la testa, riuscendo a trasformare la realtà e la nostra vita, diventando madri, dirigenti e mogli. Generatrici di altra forza. Questa è la nostra speranza’, conclude l’assessore Marinella Sclocco.

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