Garante dei detenuti in Abruzzo, Bernardini e Monticelli: subito elezione

“Decidete di far fuori il mio nome? Bene. Votate chi avete deciso, pero’ credo che serieta’ (e non giochetti partitocratici) voglia che la questione si definisca: stiamo privando migliaia di persone di diritti umani fondamentali”.

 

 

 

 

 

Cosi’ Rita Bernardini, candidata radicale alla nomina di Garante dei detenuti abruzzesi, si e’ rivolta al Consiglio regionale nel corso di una riunione organizzata da Amnistia, Giustizia e Liberta’ Abruzzi. “So che domani e’ all’ordine del giorno per l’ennesima volta questo argomento. Votino un garante per l’Abruzzo: questo e’ cio’ che m’interessa. Del resto, non sono stata io a propormi, e’ stato il presidente D’Alfonso a fare il mio nome con largo anticipo per dare seguito ad una legge vergognosamente congelata nei cassetti da anni. Con Marco Pannella – ricorda Bernardini – trovai la proposta appassionante e presentai la mia candidatura. L’Abruzzo e’ la regione di Marco e sarei davvero onorata (lo farei con lo scrupolo radicale di una vita) di essere la Garante delle persone private della liberta’ in Abruzzo. Ma il 23 dovete decidere. Sarebbe umiliante per la democrazia abruzzese se il Consiglio Regionale producesse ancora una volta una fumata nera”.

 

 

 

 

 

“Se ci fosse stato un garante non si sarebbe arrivati al commissariamento della Regione sulle Rems. Anche questo e’ un tema di cui si deve occupare il Garante: riguarda tutte le persone sottoposte a misure restrittive della liberta’ personale. L’ambito d’applicazione della legge e’ molto ampio”, ha spiegato l’avv. Vincenzo Di Nanna, segretario di Amnistia, Giustizia e Liberta’. Alla riunione erano presenti, oltre al segretario e a numerosi iscritti dell’associazione, Nazzareno Guarnieri, presidente della Fondazione Romani, Giandonato Morra, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, che si e’ iscritto ad Agl Abruzzi, il consigliere regionale Leandro Bracco (Gruppo Misto), intervenuto telefonicamente a sostegno della candidatura, e il consigliere regionale Luciano Monticelli (Pd), il quale ha assicurato: “Noi sosteniamo la candidatura di Rita Bernardini, perche’ nessuno puo’ metterne in discussione le competenze e le capacita’, e non abbiamo problemi a votarla”.

 

 

 

 

Il consigliere regionale Luciano Monticelli ha inviato una lettera rivolta al presidente della Giunta D’Alfonso, al presidente del Consiglio Regionale Di Pangrazio e agli undici capigruppo riconosciuti in Emiciclo, con la quale chiede di eleggere subito il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della liberta’ personale. Tale figura, inserita nell’ordinamento regionale dalla Legge 35/2011, non e’ stata in realta’ mai istituita, ne’ nella precedente ne’ nell’attuale legislatura. Una serie di votazioni effettuate in Consiglio regionale a partire dallo scorso autunno non hanno ottenuto il necessario quorum dei due terzi, anche a causa del veto posto dal Movimento Cinque Stelle sul principale candidato, la storica militante radicale Rita Bernardini, a causa delle sue condanne penali. Afferma Monticelli: “In questa vicenda, il Consiglio regionale ha dato prova di singolare immaturita’ politica. L’opposizione del Movimento Cinque Stelle a un profilo alto e dignitoso come quello di Rita Bernardini e’ stata del tutto miope e irragionevole: si possono non condividere le battaglie dei Radicali, ma e’ chiaro a tutti che essere condannati per ‘disobbedienza civile’ non e’ uguale a essere condannati per aver rubato soldi dei cittadini. Se fosse stato per i Cinque Stelle, Mandela non sarebbe mai stato eletto presidente del Sudafrica”. Prosegue Monticelli: “Piu’ che rivangare il passato, tuttavia, mi interessa bene agire in futuro; e d’altronde il Movimento Cinque Stelle non e’ l’unico partito responsabile della situazione attuale. Ora, anche sulla base di quanto dichiarato da Rita Bernardini venerdi’ scorso a Radio Radicale, esorto con forza i miei colleghi, e in particolare i Capigruppo, a riallacciare le fila del dialogo per consentire una rapida soluzione della vicenda. I Cittadini ci chiedono sicurezza: ma solo attraverso un sistema carcerario che miri effettivamente alla rieducazione del reo possiamo far si’ che i condannati, dopo aver scontato la pena, tornino a dare un contributo positivo alla vita associata. Eleggere il Garante dei Detenuti nella prossima riunione di Consiglio ci consentirebbe di recuperare davanti ai detenuti e agli operatori del sistema carcerario la nostra dignita’ di rappresentanti politici cosi’ gravemente compromessa da tanti mesi di azione inconcludente, e al contempo di tutelare in maniera veramente efficace il diritto alla sicurezza dei cittadini abruzzesi”.

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