Unioni Civili, Associazione Famiglie Numerose: ‘Perchè ci opponiamo a Ddl Cirinnà’

Pescara. Cosa spinge l’Associazione Nazionale Famiglie Numerose ad opporsi al Ddl Cirinnà?

Perchè riteniamo profondamente vero quanto ha affermato il Papa alcuni giorni fa. Il Pontefice ha infatti fatto riferimento a quello che ha definito il “sogno di Dio”, in cui il matrimonio ha “la missione di trasmettere la vita e l’amore vicendevole e legittimo dell’uomo e della donna”, chiamati “a completarsi vicendevolmente in una donazione reciproca non soltanto fisica, ma soprattutto spirituale”. Noi famiglie numerose siamo testimoni di quanto questo sia profondamente vero. Nelle nostre famiglie vediamo quanto sia fondamentale che la reciproca donazione nella diversità dei genitori, di mamma e papà, faccia respirare quel clima di amore ed affetto che per i figli è assolutamente fondamentale.

Quindi la contrarietà alla step child adoption prevista da questo disegno di legge nasce da queste considerazioni?

Questa pratica prevede non solamente l’adozione del figlio naturale di uno dei due partner che contraggono un’unione civile da parte della coppia. Prevede ben altro: se infatti dovesse passare il testo così come è stato proposto, sarebbe possibile, con sperma ed ovulo, procedere alla fecondazione artificiale ed impiantare nell’utero di una donna l’embrione, ossia percorrere la strada dell’utero in affitto. È vero che tale pratica è vietata in Italia, ma è altrettanto vero che non lo è all’estero e che, quindi, in assenza di un esplicito divieto di ricorrere all’utero in affitto anche all’estero, saremmo di fronte ad una pericolosa pratica dai problemi etici enormi. Da genitori infatti ci domandiamo: cosa rispondi ad un figlio nato in questo modo che, ad un certo punto, ti chiede: di chi sono figlio? Perchè non posso conoscere i miei genitori biologici?
È corretto dire che quella del Family Day non è una protesta contro qualcuno, ma una manifestazione per testimoniare la bellezza della famiglia?
Assolutamente sì! Noi non siamo contro nessuno. Le famiglie numerose sono per la loro stessa natura accoglienti. Quello che faremo sarà ancora una volta mostrare a tutti la ricchezza e la bellezza delle nostre famiglie, in cui l’apertura alla vita e la presenza di genitori che si amano nella loro diversità sono le caratteristiche fondamentali. Famiglie che trasmettono la vita e che saranno a Roma per manifestare la loro allegria. Al tempo stesso però le nostre famiglie diranno ancora una volta che sono stanche di una politica che parla sempre di diritti di coppie di fatto, ma dà assai poco alle famiglie, soprattutto quelle con figli, costrette ad affrontare imposte e tasse che non tengono adeguato conto del numero di componenti del nucleo familiare e spingendo di fatto gli italiani a fare sempre meno figli. Ci saremo per dire che si possono riconoscere i diritti individuali delle persone e che non è giusto insultare o usare violenza contro nessuno, ma in questo momento in cima alle preoccupazioni dei politici dovrebbero esserci le famiglia povere, alle prese con difficoltà economiche non indifferenti.

Tornando al ddl Cirinnà, quali altri aspetti non vi convincono?

Quello che non ci convince è la sostanziale equiparazione al matrimonio, prevista non esplicitamente, ma attraverso il richiamo a tutti gli articoli del codice civile che regolano il rapporto tra i coniugi che contraggono matrimonio davanti allo Stato. La famiglia è fondata sul matrimonio tra uomo e donna e pensare di equiparare altre forme di unione ad essa ha anche una serie di conseguenze pratiche: se già oggi la risposta della politica alle nostre richieste di realizzare più servizi per le famiglie, sia a livello nazionale sia a livello locale, è che non ci sono soldi, quale sarà domani, se dovesse essere necessario provvedere anche alle necessità delle coppie di fatto?

E al di là di questo ddl, cosa vi preoccupa e vi spinge a manifestare?

Il clima che si sta cercando di creare, il tentativo cioè di non riconoscere i diritti dei bambini, l’affermare che si ha diritto ad un figlio. Abbiamo la sensazione che, dicendo questo, si affermi che le persone possono in qualche modo essere una proprietà di altre persone. Come diceva Filumena Marturano, i figli non si comprano. Ci preoccupa il fatto che, anche nelle scuole, è in atto il tentativo di introdurre la teoria gender e che ci sono già stati diversi casi nei quali, nelle nostra Italia, si è cercato di insegnare ai bambini che il sesso non sarebbe un dato biologico, ma sostanzialmente una scelta. Ci preoccupano le testimonianze di alcune famiglie, italiane anche se non abruzzesi, che hanno parlato di insegnamenti simili. Ma noi restiamo sereni, perchè sappiamo che alla fine la Vita vince.

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