Prostituzione disciplinata e tassata: nella proposta di legge l’Abruzzo “guarda” all’Olanda

L’Abruzzo come Olanda e Germania, con prostitute regolarmente iscritte ad un registro.

 

 

Che pagano le tasse in cambio di assistenza sanitaria e fornitura di materiali, tutto ciò per la tutela della salute e “per sottrarre il mercato dal controllo della criminalità”. La proposta, certamente di impatto e provocatoria, è contenuta in un progetto di legge presentato nei giorni scorsi dal consigliere regionale del gruppo misto, ex Movimento 5 Stelle, Leandro Bracco. Ora il progetto di legge deve cominciare l’iter in commissione prima di approdare in aula, sempre che sia verificata la competenza sull’argomento della Regione. Bracco intende fare dell’Abruzzo un laboratorio di sperimentazione di un approccio non più “proibizionista”, ma “regolamentarista”, al fine spiega nella relazione allegata al pdl il consigliere “di far emergere il fenomeno che comunque esiste, al solo fine di tutelare la salute delle persone che si prostituiscono, sottraendole dalle grinfie degli sfruttatori, e per tutelare la loro salute e incolumità fisica”.

 

 

Il progetto di legge, destinato ad aprire una discussione, si compone di otto articoli.

 

Nel primo si prevede che le Camere di commercio istituiscano il “Registro regionale degli esercenti l’attività di prostituzione”. L’iscrizione, che sarà gratuita, mediante una semplice autocertificazione, darà diritto a ogni “esercente” alla fornitura gratuita di preservativi, pillole anticoncezionali, prodotti per l’igiene, a visite mediche periodiche, ed anche all’assistenza psicologica in caso di gravidanza non desiderata. La tassa viene fissata in 1.500 euro all’anno, a prescindere dai proventi percepiti, da versare entro il 30 giugno di ogni anno. Spetterà alla Regione Abruzzo l’attività di accertamento e riscossione della tassa, e l’invio della diffida in caso di mancato pagamento della riscossione coattiva.

 

 

Ma i proventi non andranno a risanare il bilancio regionale: Bracco tiene a sottolineare che i fondi serviranno a finanziare l’applicazione della stessa legge, ovvero le forniture gratuite, e soprattutto a “sottrarre il mercato della prostituzione dal controllo criminale, impedire lo sfruttamento di persone che per ragioni di debolezza devono subire i soprusi dei protettori, per favorire l’esercizio della prostituzione in ambienti privati”. In modo da togliere la prostituzione dalle strade, fenomeno che desta forte allarme sociale e contro cui si moltiplicano le ordinanze dei sindaci abruzzesi, l’ultima quella del sindaco di Montesilvano, Francesco Maragno. Nel progetto di legge Bracco sostiene che in Italia dove non viene punita né vietata la prostituzione, ma solo il favoreggiamento, l’induzione e lo sfruttamento, non si ottengono risultati.

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