Sindacati sulla crisi: ‘2015 meglio del 2014 ma l’Abruzzo non è guarito’

Pescara. L’economia abruzzese nel 2015 accentua il dualismo presente nel tessuto industriale. Le grandi industrie e le PMI restano competitive in termini di prodotto e innovazione, grazie alle esportazioni, che confermano il trend positivo, con un miglioramento del 3,5%. Un sistema, quello delle grandi imprese, che ha ripreso ad investire, come nel caso Sevel e Amadori, recuperando fatturato e produzione; ma soprattutto ha assunto nuova mano d’opera e ha stabilizzato l’occupazione. Le imprese abruzzesi crescono, ma non hanno ancora superato i momenti difficili, specialmente quelle artigiane.

Nel mondo delle piccole e micro aziende il tasso di crescita è negativo e il numero degli occupati diminuisce. Le cause sono diverse: la domanda interna che fatica a risalire (il 75% di ciò che produciamo è infatti assorbito dai consumatori locali); una politica creditizia penalizzante, originata dalla crisi del sistema delle Casse di Risparmio della Regione; ed infine una scarsa propensione ad innovare il proprio prodotto per aggredire nuovi mercati, in sostituzione di quelli ormai saturi.

“Le micro e piccole imprese, insieme all’artigianato, rappresentano più dell’80% del tessuto imprenditoriale della nostra Regione e sono assolutamente vitali per una solida ripresa dello sviluppo locale, – ricorda SPINA”.
Un segnale significativo arriva dall’andamento del Pil regionale che nel 2014 è sceso del 2,4%, ma le previsioni per il 2015 sono di seg

Sul fronte delle politiche passive, aumentano di quasi il 20% i cittadini abruzzesi disoccupati che hanno potuto contare, fino al mese di novembre di quest’anno, su interventi a sostegno del reddito (Indennità di mobilità, Aspi e Mini ASpi e Naspi-Dis Coll). Continua invece il crollo della cassa integrazione (ordinaria, straordinaria e in deroga) determinato da una probabile ed incerta ripresa della economia regionale, ma anche dalla cessazione dell’attività di molte imprese che avevano fatto ricorso agli ammortizzatori ed, infine, dalle nuove disposizioni restrittive introdotte dal Governo sulla cig in deroga.

In Abruzzo, secondo la CISL, è sempre più necessario sostenere il lavoro attraverso politiche attive, la costituzione di un efficace e capillare Sistema regionale per l’impiego e la proroga del Progetto Garanzia Giovani. “Il Presidente non deve venire meno agli impegni presi: come la realizzazione di un Patto per attrarre nuovi investimenti, – chiede Maurizio SPINA. È’ importante, per riportare l’Abruzzo ad un livello competitivo e per rilanciare i consumi, abbassare la pressione fiscale locale. Il MASTERPLAN deve essere subito attivato e contestualmente vanno impegnate le risorse restanti dei Fondi Europei sull’Industria, l’Agricoltura, la Pesca e le Aree Interne”.

“Il sistema imprenditoriale e le famiglie abruzzesi hanno bisogno di credito, e per una solida politica creditizia si rende necessario ridisegnare il ruolo della FIRA. Dobbiamo essere capaci di dare risposte ai cittadini che continuano a fare i conti con la politica dei tagli: è tempo di completare la riorganizzazione della Rete ospedaliera e di realizzare un vero e proprio~sistema~socio-sanitario integrato, – propone il segretario della CISL”.

“La Regione, inoltre, deve proseguire la strada delle riforme con maggiore coraggio e decisione, per recuperare risorse e crescere in efficienza. Un processo di cambiamento, quello Abruzzese, che trova ancora diffidenze e difese corporative, che minano il futuro,- conclude il Segretario della CISL”.

Impostazioni privacy