Riorganizzazione sanità Abruzzo, SEL: ‘Mettere al centro la salute’

Pescara. ‘Alla vigilia dell’ennesimo provvedimento di riorganizzazione del sistema sanitario abruzzese, é necessario prendere atto degli esiti fallimentari in termini di contenimento della spesa di tutti i precedenti interventi, anch’essi puntualmente incentrati su tagli e rimodulazioni dell’esistente, costantemente ispirati alla centralità della malattia e pensati in funzione di una sostenibilità puramente economica.

Una riorganizzazione mirata quasi solo a rispondere alla domanda di cure (intervenendo sulla rete ospedaliera e pensando ad una assistenza territoriale rivolta alle cure post-acuzie) non può che incentivare il consumo di prestazioni sanitarie, tradendo qualsiasi obiettivo di sostenibilità economica e dando spazio a proposte (come quella avanzata in questi giorni a livello nazionale da grandi associazioni imprenditoriali) di istituzione di una sanità complementare con il definanziamento della sanità pubblica: in sintesi, la fine dell’universalismo e il ritorno all’antico sistema mutualistico nel quale il diritto all’assistenza sanitaria era funzione del reddito’, si legge in una nota di SEL Abruzzo.

‘SEL Abruzzo ritiene che, per garantire la sostenibilità del sistema sanitario (intesa come capacità di mantenere nel tempo la sua efficacia, contrastando aumenti incontrollati della spesa) sia necessario mettere al centro la salute, riorganizzando intorno ad essa, con il coinvolgimento della collettività, un sistema che abbia come obiettivo la sua tutela, partendo dalla prevenzione collettiva (il primo, e il più ignorato dei Livelli Essenziali di Assistenza) e da un sistema territoriale di servizi integrati che siano in grado di individuare i bisogni non espressi di salute e di fornire ad essi le risposte adeguate.

Si tratta di un’esigenza sempre più pressante in un momento storico in cui al progressivo invecchiamento della popolazione si affianca l’incremento delle disuguaglianze sociali, e con esso peggiora la salute delle fasce più deboli, riducendosi l’accesso alle cure.

Anche per questo, la riorganizzazione e la riqualificazione del sistema sanitario abruzzese non può procedere in modo isolato rispetto agli interventi di pianificazione e programmazione in ambito sociale e in tutti gli altri ambiti che hanno ricadute sui determinanti di salute’, si afferma in conclusione.

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