Antonio Razzi shock: ‘Ho avuto più di 1000 donne, le catalogavo con i voti’

Pescara. “Mia moglie? Stiamo insieme da 42 anni. Certo, prima di sposarmi l’ho tradita. Ma prima di sposarsi cosa deve fare un ragazzo di 20 anni? Poi dopo il matrimonio ho chiuso baracca e barattelle”.

Così il senatore e ‘tombeur de femmes’ Antonio Razzi, che oggi è stato ospite del programma di Rai Radio2 Un Giorno da Pecora, condotto da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari.

“E’ normale che sia accaduto, prima di sposarmi. D’altra parte ho avuto più di mille donne, segnavo tutte le esperienze su un quaderno, ma poi mia moglie me l’ha buttato. Peccato: volevo tenermelo per la pensione, per ricordare i bei tempi”, ha aggiunto Razzi.

Che voti dava alle sue conquiste? “Ad alcune ho dato un 10+, conoscevano tutto dalla A alla Z, sapevano tutti i passaggi. Loro conoscevano tutti i sentieri per salire in montagna, tra i boschi. Con alcune siamo arrivati fino alle cima delle montagne, sul Pilatus, quando vivevo in Svizzera”.

Ma lei faceva l’amore in montagna? “Sa, d’estate l’aria fresca che c’è lì fa bene”.

Il ‘Razzi show’ prosegue poco dopo: dà il numero di cellulare in diretta e fioccano i messaggi

E’ il politico più imprevedibile, seppure a modo suo, che ci sia in circolazione. Ma stavolta Antonio Razzi – senatore di FI, berlusconiano di ferro, personaggio tra i più imitati in assoluto -, si è davvero superato, dando il suo numero di cellulare in diretta a Rai Radio2, ospite della trasmissione Un Giorno da Pecora. I conduttori Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, durante la puntata, hanno chiesto a Razzi: vuole dare il suo cellulare ‘di lavoro’ in diretta, per parlare coi suoi elettori. E Razzi? “E certo, io non ho segreti. Solo che c’è qualcuno che mi chiama alle tre o alle quattro di mattina, quando dormo, per disturbarmi. Non sa che se vado alla polizia lo rintracciano subito! Almeno chiamatemi alle sei di mattina, che sono già sveglio”. Detto, fatto: Razzi dà il suo numero di cellulare in diretta. E, dopo pochi istanti, il telefono comincia a squillare mentre fioccano i messaggi. La prima chiamata è di un certo Piero, che dice: “volevo dire a Razzi di cercarsi un altro lavoro”. ‘Lusinghiera’ anche la seconda chiamata: “gli dico di andare a lavorare!”. Imperturbabile Razzi, che invece di rispondere a tono, chiude la sua ‘apparizione’ radiofonica con un sereno: “vi auguro a tutti un buon natale e delle belle feste”.

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