Ombrina Mare, emendamento del Governo: stop alle trivelle

Il Governo ha presentato un emendamento per ripristinare le dodici miglia per le perforazioni petrolifere in Adriatico.

 

 

L’emendamento, di fatto ferma, definitivamente l’impianto di “Ombrina mare”, previsto al largo delle coste abruzzesi, che negli scorsi anni è stato al centro di proteste e mobilitazioni popolari in tutta la regione.

Il Coordinamento No Ombrina sta seguendo in questi minuti l’evoluzione dello scenario della legge di stabilità con l’emendamento presentato dal Governo per la modifica delle norme che riguardano gli idrocarburi, sia per quanto riguarda le 12 miglia che per quello che attiene all’art.38 dello Sblocca Italia.
Le mobilitazioni dell’ultimo anno stanno costringendo il Governo Renzi ad una marcia indietro che può segnare una prima vittoria dei cittadini nei confronti dei petrolieri. I 60.000 di Lanciano, i manifestanti a L’Aquila durante la visita di Renzi, i 500 a Roma sotto il Ministero potrebbero avere ragione sui lobbisti del petrolio e sul progetto Ombrina mare.
“Il lavoro degli attivisti”, si legge in una nota ”  contro un progetto che metteva a rischio l’intero Adriatico e contro il quale sono mobilitate tutte le istituzioni territoriali potrebbe quindi dare i suoi frutti. Ovviamente bisogna tenere alta la guardia per evitare sgambetti dell’ultimo secondo. Si tratterebbe di una prima vittoria nella lunga strada per l’abbandono delle fonti fossili che stanno uccidendo il pianeta e inquinando vaste aree. E’ un movimento attivo in tante aree del paese e nel mondo che si sta opponendo a leggi folli come lo Sblocca Italia.
Praticamente l’emendamento prevede il ripristino del divieto delle 12 miglia facendo salvi solo i titoli abilitativi già rilasciati. Ombrina, dalle informazioni che abbiamo ad oggi, non ha la concessione di coltivazione non essendo stato pubblicato il Decreto sul bollettino dell’UNMIG. E’, quindi, una vera e propria corsa contro il tempo. Nell’emendamento del Governo vengono abrogate anche alcune norme relative allo Sblocca Italia, tra cui la previsione di strategicità per le attività petrolifere. Ad una prima lettura un aspetto negativo contenuto nell’emendamento riguarda l’abrogazione della previsione del cosiddetto “Piano delle aree”, inserito ad ottobre 2014 nel passaggio in Parlamento per la conversione in legge dello Sblocca Italia. Prevedeva, finalmente, una pianificazione delle attività petrolifere, con uno strumento che avrebbe creato grossi problemi in futuro al MISE prevedendo finalmente l’esame degli impatti complessivi di tutti i progetti attraverso una Valutazione Ambientale Strategica. In ogni caso quella norma, il comma 1bis, era stata scritta male perché affidava allo stesso Ministero il potere di approvare il Piano senza l’accordo con le regioni e gli enti locali. Un tema che andrà ripreso a breve ma oggi il dato è che la mobilitazione dei cittadini è l’unico strumento per opporsi a progetti potenzialmente disastrosi. E’ comunque ovvio che la lotta continuerà anche per i progetti collegati agli idrocarburi fuori le 12 miglia e sulla terraferma visto che tutti gli scienziati considerano ormai indispensabile lasciare gli idrocarburi nel sottosuolo.

 

 

OMBRINA MARE, ACERBO: LA LOTTA PAGA

 

Come abbiamo ripetuto mille volte “l’unica lotta che si perde è quella che si abbandona”. Fermare Ombrina sembrava impossibile ma a forza di rompere le scatole in tutte le sedi si sta profilando un primo successo significativo. Dovrebbe essere approvato nei prossimi giorni a larghissima maggioranza un emendamento alla legge di stabilità che reintrodurrebbe il limite delle 12 miglia, proprio quello che era stato abrogato con il voto di tutti i parlamentari abruzzesi di allora all’epoca del governo Monti. Era stato proprio quel decreto bipartisan a sbloccare Ombrina Mare 2 e quindi possiamo dirci soddisfatti. Ora attendendo che la cosa si concretizzi prepariamoci a stappare lo spumante.

Ci attendono tante altre battaglie”, sottolinea Maurizio Acerbo, l’ex consigliere regionale del Prc.
Come per il Centro Oli e il terzo Traforo del Gran Sasso si dimostra ancora una volta che quando il popolo si informa, incazza e mobilita lasciandosi alle spalle la rassegnazione la lotta popolare può costringere i prepotenti a fare marcia indietro.

La bellissima mobilitazione plurale contro la petrolizzazione ora spero faccia un salto di qualità e si traduca in un impegno corale degli abruzzesi per fermare la cementificazione della nostra costa e del nostro territorio e salvaguardare quell’ambiente e quel paesaggio che logiche di rapina e l’intreccio affari-politica hanno troppo spesso sfigurato e avvelenato.

 

 

CAMILLO D’ALESSANDRO SU EMENDAMENTO DI STOP A OMBRINA

L’emendamento del Governo è il risultato del lavoro in prima persona del presidente Luciano D’Alfonso insieme agli altri Presidenti di Regione promotori del referendum, alleati con i cittadini  che hanno rappresentato con forza le ragioni della contrarietà. Ora è chiaro a tutti che quello che diciamo lo facciamo: gli impegni assunti in campagna elettorale sono stati mantenuti.

In questi mesi abbiamo avuto contro i professionisti dell’esistenza in vita: quella propria, fondata sull’insulto all’avversario. L’On. Gianluca Vacca, in occasione della manifestazione contro Ombrina a Lanciano, mi intimò di andare via e addirittura di strappare la tessera del PD. C’è stato un tempo in cui queste cose si facevano, ed era durante il fascismo. Grazie al PD oggi scriviamo un’altra pagina di verità che vale molto di più delle bugie e degli insulti. Ora trovino un altro insulto da muovere come clava fino alla prossima smentita.

 

 

Mario Mazzocca, Sottosegretario alla Giunta regionale su Ombrina

 

Ho avuto modo di apprezzare direttamente l’impegno del Presidente Luciano D’Alfonso sulla vicenda di Ombrina, con un lavoro meticoloso di interlocuzione con il Governo fatto di tanti tasselli, ultimo dei quali la decisione della COP21 che ha dato uno stop notevole all’utilizzo dei combustibili fossili; ma stata importante anche la conferenza di Termoli del 24 luglio scorso, quando sei Regioni si sono costituite insieme per avviare il referendum anti-perforazioni.

Ombrina: la soddisfazione di Stefania Pezzopane

Una bellissima notizia dal Governo Renzi. Il governo cambia lo SbloccaItalia con un emendamento esplicito. Il governo recepisce le indicazioni delle regioni su modifiche a Sblocca Italia. Fondamentale è stata l’azione coordinata dei parlamentari del Pd in costante pressione sul governo e della regione Abruzzo che con le altre Regioni ha proposto il referendum. Determinante l’azione dei presidenti delle 10 regioni. Vince la responsabilità e la politica seria sulle strumentalizzazioni e la propaganda. Ero certa che il governo non ci avrebbero delusi. Ora rientrano in gioco le regioni e questo è davvero un fatto positivo. Ottimo lavoro.”

 

 

Ombrina, Di Stefano: Governo innesta la retromarcia

 

 

” Apprendiamo con piacere che il Governo ha presentato un emendamento che in sostanza, sbarra la strada alla realizzazione di ombrina e tutte le attività estrattive in mare entro le dodici miglia. Un emendamento identico a quello che ho presentato giorni fa ma che è stato bocciato. Questa è la dimostrazione di come alle volte la mobilitazione dei cittadini può essere più forte degli interessi delle multinazionali” sono le parole dell’on. Fabrizio Di Stefano a seguito della presentazione nella legge di stabilità di un emendamento che blocca la realizzazione di Ombrina.

 

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