Sequestrato un macello clandestino nel Parco Nazionale d’Abruzzo

Avezzano. Nove indagati che dovranno rispondere, a vario titolo, di macellazione clandestina, contraffazione e adulterazione di alimenti, potenziale diffusione di malattie infettive e truffa ai danni dello Stato in materia di erogazioni comunitarie.

A seguito della vasta operazione condotta sabato scorso dal Corpo forestale dello Stato e dal Corpo delle Guardie del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise (Pnalm), su delega della Procura della Repubblica di Avezzano, è stato individuato e sequestrato un macello clandestino all’interno di un locale ad uso abitativo nel frusinate appartenente ad uno degli indagati.

Nell’abitazione sono state ritrovate 9 carcasse caprine eviscerate e pronte per essere cedute, diversi prodotti di lavorazione della carne, attrezzature professionali per la macellazione, grembiuli e vestiti imbrattati di sangue.

Il macello illegale è stato chiuso con uno specifico provvedimento di sequestro dei locali per ragioni legate alla sicurezza pubblica in materia sanitaria in collaborazione con la locale Asl.

Durante l’operazione, che ha visto l’impiego di 26 forestali, coordinati dal V. Questore forestale dott.ssa Tiziana Altea e di 29 Guardia Parco, coordinati dal responsabile della Servizio Sorveglianza del Parco, Renato Di Cola, sono stati passati al setaccio una decina di siti di aziende zootecniche nei comuni di Villavallelonga, Trasacco, Isola Liri, Gioia dei Marsi, Bisegna, Ortona dei Marsi, Pescina ed Avezzano e un sito aziendale in Gualdo Tadino, in provincia di Perugia.

L’attività delegata, svolta in proficua collaborazione con personale della Asl di Avezzano e Frosinone, ha portato, oltre all’individuazione del macello clandestino, al sequestro di bovini non identificabili in quanto privi di marche auricolari, di farmaci e materiale ad uso veterinario non conservati in modo idoneo, di circa 100 kg carne, per mancata tracciabilità, operato dal Nucleo Agroalimentare del Comando regionale CFS di L’Aquila in un noto esercizio di ristorazione di Pescina collegato ad uno degli indagati, oltre al sequestro di abbondante materiale documentale identificativo-anagrafico dei bovini quali passaporti, marche auricolari e registri di stalla che sarà oggetto di attenta analisi degli investigatori, anche in relazione ai focolai di tubercolosi bovina verificatisi negli scorsi anni in alcuni comuni della Marsica.

Al ristorante sono state elevate anche sanzioni amministrative in materia di autocontrollo sanitario e evocazione del marchio di qualita’ IGP “Vitellone bianco Marchegiano IGP” per complessivi 7.500 euro.

Scoperti diversi i casi di detenzione degli animali in condizioni riprovevoli, stabulati sui propri escrementi, con acqua sporca e scarso foraggio, che i forestali e le guardie del Parco stanno tuttora compiutamente documentando per la contestazione delle specifiche fattispecie di reato di maltrattamento e detenzione in condizioni incompatibili con la propria natura e per avviare i relativi procedimenti di affido.

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