Abruzzo, Ombrina al vaglio del Ministero dello Sviluppo economico. L’interpellanza di Cenni e Cuperlo

Abruzzo. Mancano due giorni alla conferenza dei servizi sulle autorizzazioni in Adriatico per il progetto Ombrina, di Rockhopper Spa (all’epoca Medoilgas Spa): lunedì 9 novembre infatti, nella sede del Ministero dello Sviluppo Economico, l’intero progetto sarà nuovamente sottoposto a vaglio.

Le procedure per il rilascio delle autorizzazioni alla ricerca di idrocarburi sui fondali marini sono state rese più snelle da alcuni articoli contenuti nel Decreto Sblocca Italia (133/2014), in particolare l’art. 38, che di fatto toglie ai governi regionali il potere decisorio riguardo alle autorizzazioni ambientali: nel testo di legge, infatti, si parla soltanto di generiche intese con le Regioni e ciò significa che l’ultima parola spetta al Ministero all’Ambiente e al Ministero dello Sviluppo economico.

A questo proposito, sono intervenuti Gianni Cuperlo e Susanna Cenni, parlamentari del Pd, che insieme ad una trentina di deputati democratici hanno sottoscritto un’interpellanza urgente in cui si chiede espressamente “la revisione dell’art. 38 dello Sblocca Italia, che accentra dai territori a Roma il potere di rilasciare le autorizzazioni per le nuove attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi”.

Cita infatti il testo di legge:

“Al fine di tutelare le risorse nazionali di idrocarburi in mare localizzate nel mare continentale e in ambiti posti in prossimità delle aree di altri Paesi rivieraschi oggetto di attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi, per assicurare il relativo gettito fiscale allo Stato e al fine di valorizzare e provare in campo l’utilizzo delle migliori tecnologie nello svolgimento dell’attività mineraria, il Ministero dello Sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentite le Regioni interessate, può autorizzare, previo espletamento della procedura di valutazione di impatto ambientale […], progetti sperimentali di coltivazione di giacimenti “.

“Contro le trivellazioni entro le 12 miglia dalla costa e sul territorio, si sono già espresse 10 Regioni”, spiegano Cuperlo e Cenni. “In attesa del referendum, il consiglio regionale abruzzese ha approvato una legge che estende ai progetti già avviati il limite delle 12 miglia introdotto nel 2012, entro il quale le attività di ricerca sono vietate. L’augurio è il Governo decida di rispondere all’interpellanza urgente, fermando le trivellazioni e ascoltando le ragioni già espresse da Regioni, associazioni e cittadini”.

Soltanto due giorni fa il Consiglio regionale ha approvato l’istituzione del Parco naturale ‘Costa dei trabocchi’, affidandone la gestione ai Comuni di Rocca San Giovanni e San Vito, che entro 120 giorni dovranno nominare i rispettivi organismi amministrativi.

“Il nostro Paese ha compiuto in questi mesi scelte molto importanti”, hanno proseguito Cuperlo e Cenni. “Nei giorni scorsi abbiamo visto Governo e Regioni compiere passi avanti con gli accordi per gli interventi sulla difesa del suolo, L’Expo è stato un successo non solo per il pubblico, ma anche per gli impegni che il nostro Paese intende assumere e chiede all’Onu per una diversa concezione dello sviluppo in agricoltura e sull’uso del suolo agricolo e per l’accesso al cibo. Questa è l’Italia che vogliamo, il Paese che investe nelle fonti energetiche rinnovabili, che ascolta i territori e che rivede scelte sbagliate sulle trivellazioni. Il Paese che si presenta con il suo volto migliore alla prossima conferenza sul clima. Per questo, anche alla vigilia della di importanti Conferenze di servizi, ricordo che molti parlamentari del pd chiedono al Governo di rivedere le scelte assunte in materia di trivellazioni”.

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