Lavorare in Abruzzo e la beffa della polizza: a rischio il progetto

diluca_peppinoLavorare in Abruzzo, l’iniziativa dell’assessorato regionale al lavoro finanziata con circa 20 milioni di euro recuperati presso l’Unione Europea per bonus occupazionali, incentivi all’apprendistato professionalizzante e per la stabilizzazione di lavoratori flessibili, torna a far discutere. Il bando, che ha creato 1762 nuovi posti di lavoro in 956 imprese dell’Abruzzo, ha generato più di una perplessità, condite da polemiche.

Soprattutto nel teramano e nei piccoli centri abruzzesi dove gli ufficiali postali erano chiusi per turno, festività o black out. Il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Di Luca, ha presentato un’interrogazione, che sarà discussa nella seduta del Question Time di martedì 01 giugno 201o, in cui si segnala all’assessore Gatti alcune problematiche relative al Bando “Lavorare in Abruzzo”.
Di Luca ha spiegato che nel Bando in oggetto si prevede all’art. 10 che i beneficiari stipulino una polizza fideiussoria (della durata di 30 mesi )entro 15 giorni dal ricevimento della comunicazione. Le polizze dovrebbero servire a garantire che i beneficiari rispettino gli impegni richiamati nel Bando, ovvero che assumano lavoratori dipendenti e che non provvedano a licenziarli prima del periodo stabilito.
“Il problema è che queste polizze – ha precisato il consigliere del Pd – non rientrano tra i normali contratti che vengono stipulati dalle imprese di assicurazione, e quindi restano solo le banche a poterle stipulare ai beneficiari. Le banche però normalmente impiegano tempi superiori ai 15 giorni per erogare tali prestazioni e pertanto sussiste un grande rischio, quello che il Bando dell’Assessore Gatti venga “affossato” da questa procedura burocratica a danno di tutte quelle imprese che hanno assunto nuovi dipendenti e si vedono però nella condizione di rischiare di perdere il finanziamento — ha aggiunto Di Luca – Ci chiediamo se l’assessore Gatti sia a conoscenza del problema e se non ritiene opportuno una proroga per andare incontro alle necessità di tutti coloro che potrebbero trovarsi in questa condizione”.

 

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