Appalti Anas e corruzione: 10 arresti, perquisizioni anche in Abruzzo VIDEO

Tocca anche l’Abruzzo la maxi-inchiesta della Guardia di Finanza di Roma, con l’impiego di 300 finanzieri che hanno eseguito 10 ordinanza di custodia cautelare emessi dal Gip del Tribunale di Roma nei confronti di 5 dirigenti e funzionari di Anas (direzione Generale di Roma), 3 impreditori, titolai di aziende appaltatrici di opere primarie pubbliche. Un avvocato e un politico, già sottosegretario del Ministero delle Infrastrutture e Presidente della Regione Calabria alla fine degli anni ’90.

 
Il provvedimento cautelare è stato emesso sulla scorta delle risultanze delle investigazioni esperite dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma.

 

 

L’ex sottosegretario alle Infrastrutture Luigi Meduri é stato arrestato dalla Guardia di finanza nell’ambito di un’inchiesta della procura di Roma che ha portato all’esecuzione di 10 ordinanze di custodia cautelare. L’indagine riguarda diversi episodi corruttivi. Meduri, dal 1999 al 2000, é stato anche presidente della Regione Calabria.

 

 

I destinatari delle ordinanze sono: Antonella Accroianò. Oreste De Grossi, Sergio Lagrotteria, Giovanni Parlato, Antonino Ferrante, Eugenio Battaglia, Concetto Bosco Logiudice, Francesco Costanzo, Giuliano Vidoni e l’ex sottosegretario Luigi Meduri. I reati contestati vanno dall’associazione per delinquere, alla corruzione per l’esercizio della funzione e per atto contrario ai doveri di ufficio, dall’induzione indebita a dare o promettere utilità al voto di scambio. Il gip ha disposto inoltre un sequestro per equivalente nei confronti di tutti i dipendenti pubblici per 200 mila euro. La Guardia di finanza ha seguito questa mattina una novantina di perquisizioni in Lazio, Calabria, Puglia, Campania, Sicilia, Friuli, Toscana, Umbria, Piemonte, Veneto e Abruzzo.

 

 

 

Sono circa trecento i finanzieri impegnati nell’esecuzione delle ordinanze emesse dal nell’ambito dell’inchiesta della Gdf denominata ‘Dama nera’.

Le ordinanze sono scattate “sulla scorta degli elementi di reità acquisiti nel corso delle indagini svolte dagli uomini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza, coordinati dalla procura di Roma.

Tra le ipotesi di reato contestate, a vario titolo, ai dieci destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’indagine della Gdf sugli appalti Anas, oltre alla corruzione, c’è anche il voto di scambio.

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