Sanitopoli Abruzzo, la difesa: Angelini costretto a pagare tangenti

L’Aquila. Nuova udienza stamane nel processo sulla cosiddetta Sanitopoli abruzzese, in Corte d’Appello all’Aquila. Oggi, la seconda calendarizzata, e’ stata la giornata della difese.

 

Tra queste quella di Vincenzo Angelini, ovvero del “Grande accusatore”. La sua posizione nel processo e’ di parte civile ed imputato. Nella sua arringa l’avvocato difensore, Gianluigi Tucci ha evidenziato come il suo assistito (condannato in primo grado a tre anni e mezzo di reclusione) va assolto poiche’ non e’ mai stato in “posizione paritetica” rispetto al sistema politico che lo ha costretto a versare tangenti con lo scopo di fiaccarlo dal punto di vista imprenditoriale.

 

Il legale ha evidenziato come Angelini da un parte corrompe, dall’altro e’ concusso, ma restano invariati i soggetti e soprattutto gli strumenti di pressioni nei riguardi dell’imprenditore che aveva avuto premura di chiedere alla Regione cosa si poteva fare e cosa no, in relazione ai ricoveri.

 

 

Sull’attendibilita’ di Angelini, l’avvocato Tucci ha rimandato alle dichiarazioni rese dal suo assistito nella parentesi dell’incidente probatorio. L’avvocato ha concluso chiedendo l’assoluzione. L’udienza e’ stata aggiornata al 16 ottobre con le difese degli altri imputati.

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