Elettrodotto Villanova – Gissi: lavori in corso diversi dal progetto, Corpo forestale “Il Ministero dell’Ambiente faccia chiarezza”

Pescara. Proseguono i lavori per la realizzazione dell’elettrodotto Villanova-Gissi, l’impianto di Terna Spa approvato dal Ministero all’Ambiente e dal Ministero dello Sviluppo Economico già dal 2013.

I lavori sono iniziati a maggio del 2014 e ad oggi vanno avanti, nonostante una serie di criticità, tutte documentate all’interno di dettegliati dossier elaborati da Forum h2o:

innanzitutto, esistono due progetti dell’elettrodotto Villanova-Gissi e i lavori che si stanno attualmente svolgendo, secondo il contenuto dei dossier, attualmente sarebbero una sorta di ‘mix’ di entrambi.

Il primo progetto, quello approvato da parte dei due Ministeri e che ha visto l’avvio dei lavori il 5 maggio 2014, prevede la realizzazione di tralicci monostelo, che vengono impiantati a 22,5 mt di profondità nel terreno, intorno a delle piattaforme di cemento; la documentazione prodotta da Forum h2o chiarisce che tale progetto risulta essere incompatibile con la natura franosa del territorio;

viene poi presentato da Terna un secondo progetto esecutivo, ad aprile del 2015, che sostituisce i tralicci monostelo con i tralicci di tipo classico: questi ultimi poggiano su una base con quattro angoli, perciò le piattaforme di cemento per i monostelo, che già erano state realizzate sono ora completamente inutili.

Il dettaglio è che queste piattaforme di cemento pare non siano state rimosse:

secondo i dossier di Forum h2o, queste sono ancora presenti sul territorio dove stanno proseguendo i lavori per la realizzazione dell’elettrodotto; lavori che sono iniziati con un primo progetto e che stanno proseguendo con un secondo progetto, “formando quello che è probabilmente un vero e proprio inedito ingegneristico”, hanno comunicato da Forum h2o.

Di questa difformità si è però accorto anche il Corpo Forestale dello Stato dopo aver effettuato un sopralluogo a maggio del 2015: ad un anno dall’inizio del lavori, quindi; subito viene rilevato che basi e tralicci sono diversi, perciò il comandante provinciale del Corpo forestale segnala l’anomalia al Ministero dell’Ambiente, ponendo soprattutto la domanda sostanziale:
su quali basi normative un progetto approvato e un progetto esecutivo di un impianto possono essere difformi?

Siamo ad ottobre e il Ministero dell’Ambiente ancora non ha fornito una risposta.
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