Arriva in Abruzzo “CircOLIamo”, la campagna per la raccolta degli oli lubrificanti usati

Far conoscere la corretta gestione dell’olio lubrificante usato, promuovendo, attraverso un’azione capillare, il dialogo con i cittadini e le istituzioni locali.
“CircOLIamo”, la campagna informativa itinerante ideata dal Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, arriva martedì regione e nell’arco di quattro giorni toccherà l’Aquila, Teramo, Pescara e Ortona, in un viaggio per le strade abruzzesi all’insegna della difesa e del rispetto dell’ambiente.

Organizzata dal COOU con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e di ANCI, la campagna prevede dei momenti di incontro, all’interno di strutture gonfiabili leggere che si trasformeranno in sala conferenza e in sala giochi per gli studenti, tra il team del Consorzio e le istituzioni, i media locali, la business community e il mondo della scuola.

Gli oli lubrificanti usati, i rischi per l’ambiente, l’importanza del riciclo dei rifiuti pericolosi e le opportunità per l’economia locale sono i temi principali delle conferenze stampa che si terranno il 6 ottobre all’Aquila, il 7 a Teramo, l’8 a Pescara e il 9 a Ortona alla presenza dei responsabili del Consorzio e delle autorità regionali, provinciali e comunali. In ogni tappa il team di CircOLIamo incontrerà i ragazzi delle scuole del territorio, che parteciperanno agli educational loro dedicati e si sfideranno a “Green League”, il progetto che prevede un sistema di giochi online finalizzati all’educazione ambientale.

Grazie al lavoro del Consorzio, attivo dal 1984, in Italia si recupera circa il 98% dell’olio usato raccoglibile. “La piccola parte che sfugge ancora alla raccolta”, spiega il presidente Paolo Tomasi, “si concentra soprattutto nel ‘fai da te’: per intercettarla abbiamo bisogno del supporto dalle amministrazioni locali per una sempre maggiore diffusione di isole ecologiche adibite anche al conferimento degli oli lubrificanti usati, e di sensibilizzare al contempo gli operatori dell’informazione e i cittadini sui danni ambientali derivanti da uno smaltimento scorretto di questo rifiuto pericoloso”.

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