Riordino Camere di commercio: in un anno passeranno da 105 a 60. Scompaiono Chieti e Teramo

Teramo. È iniziato il conto alla rovescia per il riordino delle Camere di commercio. Lo scorso 28 agosto è infatti entrata in vigore la legge 124/201,5 che delega il governo al riordino degli enti camerali. Entro 12 mesi l’esecutivo dovrà adottare un decreto legislativo che riformerà l’organizzazione, le funzioni e il finanziamento della Camere di commercio.

Nello specifico il decreto legislativo dovrà essere adottato nel rispetto di sei principi e criteri direttivi. Il primo, prettamente finanziario, riguarda la determinazione del diritto annuale a carico delle imprese, che sarà ridotto, rispetto agli importi determinati per il 2014, del 35% nel 2015, del 40% nel 2016 e del 50% dal 2017.

Il secondo prevede la ridefinizione delle circoscrizioni territoriali, con riduzione del numero dalle attuali 105 Camere di Commercio a non più di 60, mediante accorpamento di due o più enti camerali, accorpamento che verrà evitato solo per gli enti con una soglia dimensionale minima di 75 mila imprese iscritte. Il terzo criterio attiene alla ridefinizione dei compiti e delle funzioni: occorrerà individuare più nel dettaglio gli ambiti di attività nei quali svolgere la funzione di promozione del territorio e dell’economia locale. Il quarto punto prevede il riordino delle competenze relative alla tenuta e valorizzazione del Registro delle imprese, il quinto la definizione di standard nazionali di qualità delle prestazioni delle Camere di commercio e il sesto la riduzione del numero dei componenti dei consigli e delle giunte.

In diverse regioni le Camere di commercio hanno già avviato una sorta di autoriforma in relazione agli accorpamenti. In particolare, in Abruzzo, Chieti e Pescara hanno già deliberato di fondersi, mentre sembra certo l’accorpamento della Camera di Commercio di Teramo con quella di L’Aquila.

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