Sostegno alle imprese: l’Abruzzo vede la luce. Ma per gli artigiani solo briciole

Un’economia che prova a ripartire ma che dimostra ancora una certa difficoltà nel sostenere le piccole attività artigiane. A sostenerlo è uno studio sul credito alle imprese della Cna Abruzzo, elaborato da Aldo Ronci, che ha evidenziato come, rispetto allo scorso anno, tra gennaio e marzo, le erogazioni al mondo produttivo hanno registrato un incremento di 118 milioni di euro rispetto al 2014, con un valore percentuale triplo rispetto alla media nazionale (0,78% in più contro 0,22%).

Questa riapertura dei rubinetto da parte delle banche, tuttavia, ha però solo sfiorato il mondo della micro impresa, se è vero che le aziende fino a cinque addetti hanno registrato un “+4”. A godere della crescita sono stati, invece, soprattutto le aziende più grandi, operanti nel commercio (+70 milioni di euro) e nell’alimentare (+53). Per tutti gli altri settori – come i mezzi di trasporto, che hanno segnato una caduta di 63 milioni – la ricerca di Ronci segnala solo decrementi.

Analizzando i dati sul piano territoriale, poi, si evince come siano state in particolare due le province che hanno beneficiato di maggiori finanziamenti alle imprese, Chieti (+53 milioni) e Teramo (+51), seguite poi da L’Aquila (+19) e Pescara addirittura che ha mostrato un decremento.

Negativo resta anche lo spread sui tassi d’interesse praticati sui prestiti a breve termine, 8,77% contro una media nazionale del 6,25%, differenza notevole (+2,52) che forse si spiega con l’aumento vertiginoso in Abruzzo dei crediti non più esigibili dalla banche nei confronti dei clienti insolventi, le cosiddette “sofferenze”.

Sempre nei primi tre mesi dell’anno, infatti, il rapporto con il credito erogato ha raggiunto la cifra record del 16,79%, contro una media nazionale dell’11,17%, con punte record a Chieti (+35 milioni) e Teramo (+33), e valori inferiori all’Aquila (+8). Con Pescara in controtendenza positiva, grazia addirittura a una flessione (-12). Dopo anni di crescita, infine, calano i risparmi: i depositi bancari e postali degli abruzzesi sono scesi di 34 milioni di euro.

“Occore mettere in campo risorse a favore degli strumenti di garanzia, come i confidi”, dice Graziano Di Costanzo, direttore regionale della Cna, “che sono poi gli unici in grado di sostenere l’erogazione del credito alle imprese da parte del sistema bancario: una misura che la Cna Abruzzo chiede sia collegata un piano straordinario che preveda l’utilizzo delle somme non spese della programmazione 2007-2013 dell’Unione europea, come sostenuto da tempo e su cui la stessa Regione si è dichiarata d’accordo”.

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