Abruzzo, il Consiglio Regionale va in vacanza ma Ombrina Mare e Spectrum Geo no

Pescara. Il rinvio della seduta del Consiglio regionale dell’11 agosto, nel corso della quale si sarebbe dovuto discutere di una risoluzione urgente per tentare di fermare “Ombrina mare” e le trivelle entro le 12 miglia marine, è un chiaro indizio di instabilità politica che potrebbe determinare una serie di conseguenze sul piano del contrasto alla petrolizzazione da parte della nostra Regione.

E’ quanto hanno dichiarato questa mattina a Pescara, il docente dell’Università di Teramo, Enzo di Salvatore, e il responsabile del Coordinamento No Triv, Enrico Gagliano, ricordando che “uno dei punti all’ordine del giorno della seduta era il voto su una risoluzione urgente presentata dall’Assessore regionale all’Ambiente Mario Mazzocca, che impegnava il Consiglio regionale a discutere del quesito referendario per l’abrogazione dell’art. 35 del “decreto sviluppo” (2012), nella parte in cui ha consentito il riavvio dei procedimenti per le estrazioni petrolifere entro le 12 miglia marine e, tra questi, quello relativo al progetto “Ombrina mare”. Ove approvata, la relativa deliberazione sarebbe stata comunicata ai Consigli regionali di tutte le altre Regioni con l’invito ad adottare uguale provvedimento, come prescritto dalla legge n. 352 del 1970 e come richiesto dal Coordinamento Nazionale No Triv e dall’Associazione A Sud con lettera del 6 luglio scorso. Paradossalmente, mentre a Roseto degli Abruzzi ben 5.000 persone partecipavano al “No Triv – Concerto per l’Adriatico” per dire NO AGLI IDROCARBURI e NO ALLE TRIVELLE, i lavori dell’assise venivano aggiornati a settembre, alla ripresa delle attività del Consiglio regionale. Più responsabilmente, i consiglieri regionali tutti avrebbero potuto decidere di deliberare su quel singolo punto, così decisivo per i destini dell’Abruzzo, e di rinviare ad altra data per l’esame dei restanti punti all’ordine del giorno. È prevalsa, invece, una logica diversa, improntata ad un bieco e miope cinismo, ed insensibile alla gravità della minaccia che incombe. Il quadro è allarmante: il procedimento relativo ad Ombrina Mare procede, infatti, spedito verso l’autorizzazione delle attività estrattive, mentre la Spectrum Geo sta tentando di sferrare un colpo mortale a tutto il Mare Adriatico con la tecnica dell’air-gun. Nel frattempo il Presidente del Consiglio Renzi e il Sottosegretario MISE Vicari hanno dichiarato che lo Sblocca Italia non è responsabile di alcuna autorizzazione a trivellare e che «confondere scientemente le attività di ricerca con le attività estrattive significa prestare il fianco alla demagogia». Se questa è la risposta del Governo alle Regioni, che a Termoli (24 luglio) e a Roma (29 luglio) hanno chiesto di fermare le attività estrattive nel Mar Adriatico e nel Mar Jonio, la strada del “dialogo” con l’Esecutivo nazionale è divenuta chiaramente impraticabile”.

Per il Coordinamento “il quadro di instabilità politica in ambito regionale e il perseverare di una chiara scelta del Governo nazionale a favore delle fonti fossili impongono che tutte le forze politiche presenti nell’Emiciclo chiedano l’immediata convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio regionale per deliberare la richiesta di referendum abrogativo dell’art. 35 del “decreto Sviluppo” e per determinare ogni altra iniziativa utile per arrestare l’iter autorizzativo del progetto di coltivazione “Ombrina Mare” e del progetto di prospezione in tutto il mare Adriatico presentato dalla Spectrum Geo, contro il quale la Provincia di Teramo, i Comuni della Costa teramana e due Comuni della Costa marchigiana hanno presentato ricorso al TAR Lazio lo scorso 7 agosto”.

Dal canto suo, il Coordinamento Nazionale No Triv torna a chiedere che anche le altre Assemblee regionali deliberino una medesima richiesta referendaria di abrogazione del “decreto sviluppo”, affinché, dopo “i reiterati fallimenti della cattiva politica, sia restituito ai cittadini il diritto di scegliere, nella primavera del 2016, se bandire definitivamente le nuove trivelle in mare entro le 12 miglia oppure no. Dalle mille parole senza costrutto si passi dunque ai fatti, in Abruzzo come in tutta Italia; il quesito referendario deve essere depositato entro il 30 settembre 2015. L’Emiciclo va in ferie? Ombrina Mare e Spectrum Geo no! Quindi, si convochi subito il Consiglio e si deliberi! L’Abruzzo e gli abruzzesi non possono aspettare!”, concludono.

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