Elettrodotto Villanova-Gissi, nuovo dossier del Forum Acqua: ‘bloccate tutto’

Abruzzo. Candidato ad arrivare sul tavolo della Commissione Europea il plico di documenti prodotto dal comitato cittadino Forum dell’Acqua, intervenuto più volte sul progetto dell’elettrodotto Villanova-Gissi, il mega impianto di Terna Spa approvato dal Ministero all’Ambiente, nonché dal Ministero dello Sviluppo Economico, che lo ha volturato a Terna a marzo del 2013. Un progetto da 100 milioni di euro, che andranno a ricadere sulle bollette della luce degli italiani, dato che comporta l’aumento delle spese di rete.

Il progetto è nato con la giustificazione di un presunto deficit energetico della regione: il calo della produzione di energia elettrica è effettivamente avvenuto in Abruzzo, ma a seguito di un surplus del 16% rispetto al fabbisogno regionale e ai consumi effettuati.

“Permanendo l’inazione da parte degli enti, sarà nostra cura inviare quanto prima un dossier complessivo a Bruxelles” fa sapere il Forum H2o, che questa mattina ha presentato la nuova documentazione contenente le criticità rilevate sul secondo progetto elaborato e presentato dagli ingegneri di Terna Spa. “E’ sconfortante che siano stati gli attivisti a rilevare tali difformità e non già gli enti preposti al controllo delle modalità di esecuzione dell’opera” è il commento dell’associazione Forum dell’Acqua, che già a gennaio scorso aveva presentato un primo dossier in cui venivano evidenziate le criticità progettuali di questo impianto sovradimensionato, approvato tra l’altro contemporaneamente al progetto di stoccaggio gas di S. Martino sulla Marrucina, posto a soli 100 mt. di distanza.

Dopo aver esaminato il secondo progetto esecutivo di Terna, presentato con delle varianti rispetto al primo, gli attivisti di Forum dell’Acqua ne hanno nuovamente riscontrato l’incompatibilità con il territorio: incongruità documentali che riguardano la tipologia dei sostegni, alcuni già impiantati, che sono di tipo ‘monostelo’ all’interno della Valutazione d’Impatto Ambientale, già approvata, mentre sono stati modificati nel tipo ‘a traliccio’ nel nuovo progetto esecutivo.

Problemi rilevati anche per quanto riguarda l’altezza dei tralicci, che sono 47 in tutto: si tratta di un elemento fondamentale per il parere favorevole di Valutazione Impatto Ambientale, sia perché l’altezza dei tralicci non deve essere deturpante per il paesaggio, sia perché il dato-altezza determina, ovviamente, anche la profondità in cui il traliccio viene impiantato nel terreno, che, nel caso dell’area Villanova-Gissi, risulta essere a forte rischio idrogeologico.

Non solo. C’è da aggiungere che i 47 tralicci che compongono l’elettrodotto di Terna sono di altezza differente tra loro e, con le varianti apportate a questo secondo progetto, molti di questi tralicci presentano un’altezza di 2 mt superiore rispetto ai sostegni del primo.

“Nessuna criticità di esercizio della rete sulla dorsale adriatica” cita un documento del 2013 di Terna riguardo all’impianto in questione.

Pare invece che le criticità emergano sempre più numerose e tutte opportunamente documentate:
per quanto riguarda la profondità massima in cui impiantare i sostegni, gli elaborati del primo progetto riportavano un limite di 15 metri. Nei nuovi elaborati, invece, la profondità sale 22,5 metri.

In sostanza, dalle rilevazioni effettuate da Forum dell’Acqua, sembra che il secondo progetto di Terna Spa sia addirittura meno sostenibile del primo.

Il plico della documentazione completa, contenente sia il dossier dello scorso gennaio, che quello presentato questa mattina da Forum dell’Acqua, con dati, tabelle e analisi dell’area interessata dal progetto di Terna Spa è stato inviato agli enti preposti alla tutela del territorio, tra cui la Regione Abruzzo e il Ministero dell’Ambiente. E’ inoltre emersa la segnalazione, da parte del Comune di Paglieta, che per l’impianto di due sostegni il cantiere sarebbe stato approntato ancor prima del conseguimento dell’autorizzazione.

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